ULIVIERI, Promuovo azione di Spadafora. Ripresa...
Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, ha così parlato intervenendo in diretta a Stadio Aperto, trasmissione in onda sulle frequenze web di TMW Radio: "Giusto che il calcio provi a ripartire, per rispetto dei lavoratori. Se le fabbriche riaprono, vedremo come e quando, sarebbe ingiusto: chi fa parte di questo mondo ha molte più tutele. Anche l'azienda calcio ha questo dovere, la disponibilità da parte di tutti c'è ma dovremo vedere se ci saranno le condizioni".
La convince il protocollo FIGC?
"Molto rigido, cerca la tutela della salute di chi lavora: calciatori, collaboratori, magazzinieri, medici... Tutti i partecipanti all'evento sportivo. Questo mi sembra giusto, non vedo errori in questo pensiero. Ci saranno da fare dei sacrifici da parte dei protagonisti, dovranno fare un circolo chiuso, una volta verificato che siano sani. Io lo condivido".
Ma è attuabile?
"Ci sono tanti controlli e cose da fare, se i costi saranno accessibili per tutti ci si riuscirà. Il sistema deve fare i suoi conti e sostenere le leghe che sono in difficoltà: bisogna farlo tutti, perché ci sono promozioni e retrocessioni varie, va messo in movimento tutto il sistema, e se c'è un comparto da sostenere è bene che sia così".
Cosa emergerà dall'incontro con Spadafora?
"La disponibilità di riprendere gli allenamenti penso ci sia, e credo che non si arriverà ad una decisione definitiva. Bisognerà vedere cosa succede intorno a noi, sarà il Governo a dover dare il via".
Meglio allungare la stagione o darsi un limite per non intaccare l'annata seguente?
"Il discorso di allungare i campionati era nato anche da FIFA e UEFA, addirittura arrivando al 31 dicembre e poi ripartire con l'anno calcistico seguente basato su quello solare. Poi però hanno consegnato altre date. La federazione farà i suoi tentativi, chiaramente sarà tutto da concertare con il Governo".
Si devono fare tre discorsi separati, per A, B e C, sulla ripresa?
"Probabilmente andrà fatta una ripresa separata, poi bisogna avere la volontà di chiudere i tornei e che ci sia una classifica determinata dal merito sportivo, non si può pensare di trovarsi a giocarsela a briscola o estrarre un numero come qualcuno ha proposto. Mi garba poco, non è attuabile. Dobbiamo vivere nella speranza di concludere i campionati e se c'è da dilazionare da lega a lega, facciamolo".
Ci sono tante piccole realtà che rischiano di sparire.
"Sono mondi che vanno aiutati, soprattutto il settore giovanile che fa parte di un percorso educativo. La Regione Emilia ha stanziato un contributo per le famiglie, a determinate condizioni, per mandare i loro figli a giocare a pallone. Un'iniziativa del Governo, andando a cercare risorse per superare questo momento e aiutare tutto un mondo che comprende anche dilettanti e femminile, e che va sostenuto".
Che voto darebbe al calcio nell'emergenza?
"Quando parla il presidente di federazione, credo che abbia dato l'impressione, a noi che ci viviamo in contatto continuo la certezza, di un movimento che prova a tenere la barra dritta. Lui ha detto che non può essere il becchino del calcio italiano, e ha ragione. Il modo di esprimersi spiega quanto stress ci sia, ma l'intenzione di tutti è tenere in piedi il sistema".
Come giudica il ministro Spadafora?
"Tendenzialmente mi garba perché ha un occhio particolare per l'associazionismo sportivo, per i movimenti di base, per il dilettantismo... Poi che si sia fatto qualche errore è normale, l'hanno commesso tutti finché la situazione non è diventata chiara. In linea generale promuovo l'azione fatta da questo Governo".
Le altre federazioni hanno detto stop.
"Sì ma la pallavolo sta tornando indietro sui suoi passi, sento arrivarmi queste voci. Forse si sono accorti che si è trattato di una decisione affrettata. Il calcio ha delle particolarità, ma so che altre federazioni stanno ripensando a certe scelte".
Molti dicono che il calcio avrebbe dovuto seguire basket e rugby.
"No, io dico che basket, rugby e pallavolo dovevano seguire l'esempio del calcio. La FIGC non ha preso decisioni diverse, ha detto di voler fare ogni tentativo possibile per portare in fondo il campionato. Poi decideranno gli esperti di salute pubblica con il Governo, ma è stata data questa disponibilità e mi sembra un discorso serio".
Che pensa di prorogare i contratti fino alle nuove scadenze?
"Sono casi particolari. Per fare un nome, Petagna va in scadenza dal 30 giugno con la SPAL, e poi sarebbe del Napoli. Penso ci sarà da sedersi intorno a un tavolo".
C'è discussione intorno ai tamponi che serviranno al calcio.
"Sono tutti a carico dell'azienda. Per questo in B e C hanno dei problemi a sostenere certi costi. Oltretutto ci sono visite particolari, e una serie di controlli vari: giustamente sono grosse spese, e il sistema dovrà cercare di assorbirle. Serve più mutualità: chi ha di più sostenga chi ha di meno".
Ieri Ghirelli sottolineava preoccupazioni sull'assenza di fondi di solidarietà per le serie minori, a differenze dell'estero.
"Cerchiamo di sostenere questo discorso, così come altri, tipo quei professionisti che hanno introiti normali, per loro abbiamo chiesto tutela altrimenti si mandano verso la povertà".