SERIE A, I sette nodi da sciogliere per la ripartenza
Ci sono ancora diversi dubbi da sciogliere prima di ottenere una ripartenza sicura in Serie A. La Gazzetta dello Sport oggi in edicola fa sapere che i club vogliono certezze per tornare in campo ed elenca i sette nodi da far venire al pettine al fine di arrivare alla ripresa.
1) Una delle questioni più dibattute riguarda i tamponi: quante volte andranno fatti? Ci saranno per tutti i club di Serie A?
2) Il nodo dei nodi è il tema della positività: al primo contagio bisognerebbe andare 14 giorni in quarantena, quindi si fermerebbe di nuovo tutto?
3) L'idea del ritiro permanente non è percorribile. A questo punto si va verso un ritiro blindato ma solo per 15 giorni. Ma la domanda è: poi come si farà? I calciatori dovranno utilizzare buonsenso e ridurre all'osso i contatti sociali
4) I club dovranno ovviamente viaggiare per spostarsi da uno stadio all'altro nelle 12 giornate che restano. E allora come garantirne la sicurezza nelle trasferte? In questo senso, le società hanno chiesto diverse garanzie e cercheranno di evitare treni e utilizzare il pullman privato o voli charter.
5) Sarà possibile giocare anche al Nord? L'idea di giocare solo nelle regioni meno colpiti resta in piedi, ma si giocherà in campo neutro?
6) I calciatori sono una tra le categorie del lavoro più a rischio secondo l'Inail, ma allora a chi sarà addossata la colpa in caso di nuovi contagi? Al momento la responsabilità ricadrebbe sui medici sociali, ma si sta studiando un modo per evitare che club costretti ad un risarcimento danni.
7) Lasciando da parte la politica e prendendo in considerazione l'aspetto umano, una questione è lecita: il calcio è unito? Tutti i calciatori vogliono ripartire? La sensazione è che tanti sono ancora preoccupati, come in Premier League.