ROMEI, Chiesa via non stupisce: sprecato con Iachini
Maurizio Romei, storico direttore sportivo della Settignanese e scopritore tra gli altri di Federico Chiesa, è intervenuto quest'oggi aper parlare proprio dell'esterno in procinto di passare alla Juventus e della Fiorentina post-Chiesa.
Cosa ne pensa dell'ormai imminente passaggio di Chiesa alla Juventus?
Non mi stupisce: prima del lockdown avevo detto che speravo che, qualora la Fiorentina, avesse fatto una squadra da Europa, potesse rimanere; altrimenti, alla prima occasione buona, sarebbe andato via, era inevitabile la cessione. Il padre mi aveva detto che all’estero non sarebbe e quindi le opzioni in Italia non erano tante. La mossa che mi ha fatto capire che sarebbe andato via è stata anche la conferma dell’allenatore.
Chiesa ha enormi potenzialità ancora inespresse, come giudica il suo impiego di questi ultimi anni?
Non d’accordo su come e dove lo utilizzasse Iachini, non si può fare il terzino a uno come Chiesa. Partire dai 16 metri difensivi e arrivare a fare gol dall’altra parte è molto difficile, anche se Federico lo ha anche fatto alle volte. Ma non si può chiedere ad un giocatore devastante di giocare così lontano dalla porta.
Lei conosce bene la famiglia: papà Enrico, Federico ed il piccolo Lorenzo: Federico è accusato di aver tradito la Fiorentina per la Juve, se lo sarebbe aspettato dopo tutto quello che c’è stato con la Fiorentina?
No, speravo e pensavo che sarebbe andato all'Inter. Però alla fine, aldilà della gratitudine che doveva alla Fiorentina e al fatto che poteva andare via anno scorso ma non l’ha fatto (anche per merito di Commisso) , penso ci sia stato una sorta di accordo non scritto che gli garantiva di andare via la stagione dopo.
In città ci sono già tifosi pronti ad accusare la proprietà...
Stiamo perdendo un ottimo giocatore e sono anni ed anni che lo facciamo. Spero e credo però che Commisso da qui parta col progetto della squadra vincente, probabilmente ha preso tempo per dare priorità alle strutture, che sono fondamentali per la società. Da qui bisogna partire per costruire gradualmente una squadra capace di ambire all'Europa, ad ora però siamo lontani da questo obbiettivo.