PRES. ARCHITETTI, Il Franchi è sottovalutato
Il presidente dell'Ordine degli architetti di Firenze, Duilio Senesi, ha affrontato così il tema stadio: "Non saprei se la nuova legge cambierà i vincoli o meno. Serve molto pragmatismo su questa materia: ci vuole sempre il supporto scientifico per poter intervenire su una cosa del genere. Le forzature non portano da nessuna parte. Se vogliamo ad arrivare ad un risultato, c'è bisogno di un approfondimento che porti a ridimensionare la portata di un vincolo e i limiti dell'intervento. Non sappiamo bene quello che potrà uscir fuori dalle aule parlamentari. Una cosa diversa è favorire gli interventi sugli stadi, ma su questo mi pare che già la Soprintendenza si fosse espressa disponibile ad integrazioni e modifiche".
Il parere della Soprintendenza non collima con quello di Commisso?
"Mi pare che si sottovaluti il valore del Franchi. È su tutti i libri di architettura perché ingegneria dell'architettura razionalista moderna. Immaginare una demolizione come è stata ipotizzata, lasciando solo la Torre di Maratona, mi sembra un'ipotesi molto ardita. Noi come Ordine ci siamo già messi in moto per vedere se possiamo fare un concorso d'architettura, il modo più rapido per trovare una soluzione che non venga messa in discussione. Si poteva in un anno averlo già fatto, i tempi erano compatibili. Le forzature mi danno la sensazione di una soluzione veloce ma che porti ad un vicolo cieco. Mi immagino già i vincoli che problemi giuridici potrebbero porre... Consapevoli che sul Franchi è opportuno intervenire ed è la prima scelta lasciare lì lo stadio".
Il futuro del Franchi?
"È una struttura difficile da mantenere in assenza di attività calcistica. Io comunque mi immagino che il Comune l'avesse già immaginato dove destinare l'area di Campo di Marte, visto che la prima ipotesi per lo stadio era a Novoli. Mi immagino un polmone verde sportivo disponibile per tutta la città".