Lucarelli e Toni - Due bomber a confronto

24.01.2007 07:59 di  Marco Conterio   vedi letture
Uno contro l'altro, ancora una volta: la bandiera di una città intera, il Livorno fatto persona, contro uno degli attaccanti più prolifici del pianeta, due giocatori che possono risolvere la partita in un solo secondo di nuovo face to face. Avere un bomber di razza del genere in squadra, un leader in campo quali sono Lucarelli e Toni, contribuisce a tenere alto il morale dei compagni, sempre sicuri che, se la palla finisce tra i piedi, sulla testa o su un ginocchio di quei due, un goal prima o poi verrà fuori. Molte le analogie che intercorrono tra i due, non solo a livello di gioco, posizione in campo e prolificità. Diamo un'occhiata alla loro carta d'identità, per esempio: Lucarelli è classe '75, Toni '77. Non più giovani ma con almeno una stagione, due, il primo, tre il secondo da giocare ad altissimi livelli. Scrutando un po' nelle statistiche, vediamo che entrambi hanno girato molto prima di trovare la consacrazione definitiva; Lucarelli ha fatto tanta gavetta in B, tra Padova, Cosenza, Perugia, per poi esordire in A con l'Atalanta e, a differenza di Toni, cercare di sfondare all'estero con la maglia del Valencia, senza grande successo. Toni invece è cresciuto nel Modena, per poi passare ad Empoli, Fiorenzuola, ma è a Roma, alla Lodigiani, che è esploso, guadagnandosi la chiamata in B da parte del Treviso per poi arrivare in A con la maglia del Vicenza, poi a Brescia ed infine a Palermo. E dopo Valencia e Palermo? Un fattore accomuna entrambi i giocatori ed ha un nome ben preciso: Pantaleo Corvino. L'attuale direttore sportivo della Fiorentina, che stava per chiudere l'affare Hubner per il Lecce, salvo poi ottenere un diniego dall'ex centravanti del Piacenza, volò dritto a Valencia per portare in Salento il bomber labronico che avrebbe trovato in Puglia l'isola felice dove rinascere calcisticamente, per poi passare nelle fila del Torino ed infine al Livorno. Toni invece è stato fortemente voluto da Corvino che, dopo un estenuante braccio di ferro con il patron del Palermo Zamparini, è riuscito a portare in riva all'Arno quella che poi sarà la Scarpa D'Oro 2006. Le analogie non finiscono qua: rifiutando onerose offerte da parte di grandi club, Lucarelli decise di sposare la causa amaranto, quella del Suo Livorno, il cui stemma ha tatuato nel braccio ma soprattutto nel cuore. Toni, durante la sessione di mercato estiva, è stato convinto dalla dirigenza gigliata a rifiutare il contratto di Moratti ed a restare ancora a Firenze per contribuire a suon di goal alla definitiva consacrazione dei toscani. E ancora… Entrambi, nei migliori anni della carriera, hanno avuto un grande alter ego, un compagno di reparto che sembrava creato appositamente per far coppia con Lucarelli o Toni: Sesa e Protti per il primo, Baggio e Mutu per il secondo. Andiamo avanti: i due si sono affrontati, goal dopo goal, nel 2003-2004, in B (29 reti per il livornese, 30 per il bomber di Pavullo Nel Frignano) e nella scorsa stagione (19 reti di Lucarelli, ben 31 per Toni), stavolta in A. Dopo questa ventata d'amarcord, torniamo al presente, quello che possiamo toccare con mano e che ci interessa direttamente. All'andata la Fiorentina è uscita sconfitta dall'Armando Picchi, proprio con goal di testa di Lucarelli; ora si gioca al Franchi, ma la situazione è ben diversa da quella della seconda giornata di campionato. La Fiorentina non è più, o quasi, con l'acqua alla gola, costretta ad annaspare per raggiungere la riva, quell orizzonte che sembrava tanto lontano chiamato salvezza e che ora è alle spalle come una burrasca che va pian piano acquietandosi; il Livorno, invece, è reduce da qualche brutta prestazione che ha portato al "quasi esonero" di Arrigoni, evitato solo dalla fermezza con cui Lucarelli e soci hanno difeso il proprio allenatore, addossandosi gran parte delle colpe. Chi la spunterà, dunque, stavolta? Il figlio di una città intera o il Campione Del Mondo? Il capitano di un Livorno voglioso di rivalsa dopo le ultime debaclé che ha già dimostrato segni di ripresa contro la Roma, o il centravanti di una Fiorentina che vuole far capire a tutti che, nonostante la penalizzazione, nonostante l'handicap psicologico, nonostante le assenze, è pronta a dar battaglia a chiunque col coltello tra i denti? Difficile pronosticarlo, ma una cosa è certa: per Gamberini e Dainelli da una parte, Galante e Grandoni dall'altra, non sarà certo una passeggiata questo derby toscano.