HELLAS VERONA, Società e squadra si nascondono
L’Hellas fugge. Scappa, dopo aver salvato la panchina di Colomba. Una situazione senza precedenti. Per paura di contestazioni, la società ha ordinato un ritiro a tempo indeterminato. Nessuna intervista (l’addetto stampa, uno stagista che in questo momento lavora all’Hellas dopo le dimissioni di Stefano Marchesi passato all’Udinese, ha spiegato che i giocatori erano raggiungibili solo telefonicamente, ma i cellulari nel pomeriggio erano tutti staccati), mentre la squadra si allenava sul campo di Garda. Impossibile quindi sapere dai giocatori qualcosa, anche se ufficialmente non è stato proclamato un nuovo silenzio stampa. Una situazione di sbando totale: Arvedi continua a ripetere che il Verona è in vendita, ma di fatto chiede una cifra esorbitante e nessun imprenditore è disposto a rischiare così tanto per un’avventura che tra l’altro si è messa anche peggio di come si poteva prevedere.
«In un’impresa - ha detto il sindaco Tosi - ci puoi guadagnare ma anche perdere. E Arvedi deve capirlo».
«Il Verona lo vendo ma alla cifra che voglio io», ha ribattuto il proprietario dell’Hellas. E lo stallo continua.
La squadra, intanto, ha fatto quadrato attorno al suo allenatore che la società voleva esonerare. I vecchi dello spogliatoio hanno preferito continuare con Colomba piuttosto che imbarcarsi in avventure con tecnici troppo inesperti. Un’assunzione di responsabilità per il fragile spogliatoio scaligero, che però potrebbe non bastare. Legnano è una meta senza ritorno. Se il Verona non vince dovrà scappare ancora a lungo.
Ieri le decisioni del giudice sportivo: solo un’ammonizione per Franco Colomba, dopo l’espulsione rimediata durante il derby col Venezia.