GOBBI, Viola maturi. Era dai tempi di Mutu che...

07.10.2019 13:28 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio Bruno Toscana
GOBBI, Viola maturi. Era dai tempi di Mutu che...
FirenzeViola.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Massimo Gobbi, ex difensore della Fiorentina, ha commentato ieri la gara per DAZN contro l'Udinese. Queste le sue parole sul match di ieri: "Attaccante? Mister Montella lo ha anche detto che, da grande attaccante quale è stato, non vede l'ora di inserirlo, ma deve pensare all'equilibrio della squadra e con questo modulo, che poi è un 3-5-2 solo sulla carta perché Castrovilli è molto offensivo e fa quasi la punta in fase offensiva, lo dà. Ieri era una partita difficile perché l'Udinese è una squadra fisica e si difende molto bene, comunque appena prima del gol di Milenkovic stava per entrare Vlahovic poi con il vantaggio tutto è cambiato. Pur essendo una squadra giovane i viola hanno gestito le fasi della partita da squadra matura, si capiva che con le palle inattive potevano mettere in difficoltà i friulani. A livello fisico hanno giocato alla pari con una formazione che sul piano della corsa ha uomini molto forti. Un altro punto importante da elogiare è il portiere: Dragowski ha fatto un miracolo su Lasagna e chiuso la partita con un'uscita in presa alta che dà sicurezza a tutto il reparto difensivo. Caceres? È un giocatore che negli anni è cresciuto molto, è esplosivo, con l'età ne ha persa un po', ma ha comunque saputo sopperire ad un calo fisico inevitabile: dà una grossa mano ai compagni con l'esperienza. Ribery? Può dare tantissimo in campo come sta facendo, ieri lo triplicavano ed ha fatto un po' più di fatica, ma si vede che è di un'altra categoria, ha proprio dei tempi diversi.

In spogliatoio so che tira il gruppo, dà l'esempio. Il coro per lui con la parola "Fenomeno" non la sentivo dai tempi di Mutu, questo trascina tutta la squadra. Quando ho giocato contro Ribery gli ho fatto fallo naturalmente (ride, ndr). Nel 2010 era un altro Ribery, ma il valore è sempre quello. Forse meritavamo qualcosa in più quell'anno che è stato un furto. Amarcord con Dainelli e Frey? Con Dario ci siamo visti in zona spogliatoio, l'ho chiamato appena ho saputo che sarei venuto al Franchi perché per me è come un fratello e ci siamo salutati. Seba non sono riuscito a vederlo, ma sono contento che stia bene e che sia tornato allo stadio".