GIUFFRIDA, Decalogo di Commisso è un grido d'aiuto
Nel corso di un'interessante intervista prodotta da Tuttomercatoweb.com, Valerio Giuffrida, che con il fratello Gabriele guida l'agenzia GG11, tra le più importanti del panorama delle procure italiane legate al calcio, ha parlato anche di temi cari alla Fiorentina ed al suo presidente Rocco Commisso:
La FIFA, ma anche la FIGC, sembrano aver messo nel mirino la vostra categoria. Vi sentite sotto attacco?
“È una questione su cui ci stiamo confrontando a livello di associazione; effettivamente c’è un un clima da caccia alle streghe. Probabilmente, è dettato dal fatto che spesso si faccia di tutta l’erba un fascio: in base ai comportamenti eclatanti di alcuni viene presa di mira l’intera categoria. Insieme a questo va considerato il momento di difficoltà economica per i club: quando si cerca di tagliare le spese, magari si attaccano i soggetti che apparentemente possono non essere stati penalizzati dalla crisi”.
Vlahovic è stato il protagonista dell’inverno e Commisso ha attaccato duramente i suoi agenti. Cosa pensa delle parole del presidente della Fiorentina?
“Penso che le parole di Commisso siano state in parte fraintese. Anzitutto, il famoso decalogo lo vedo più che altro come un grido di aiuto che ha voluto mandare. Voleva una risposta, un confronto. Servirà incontrarsi per discutere: alcuni punti andranno ridiscussi, ma in linea di massima penso che abbia voluto tendere la mano, magari non a tutti”.
I toni però sono stati molto duri.
“Sì, ma perché riferiti a dei casi, che magari lo hanno riguardato ed in cui, a suo dire, c’è stato un approccio non collaborativo da parte degli agenti. Penso che si rifaccia a un determinato modo di operare, che non è tipico di tutti, che lui vuole contrastare. Vuole portare avanti una battaglia contro una modalità che sembrerebbe sia stata usata in un caso specifico nei suoi confronti. Tra l’altro fortunatamente le cose sembrerebbero essersi risolte e la Fiorentina ha fatto, in uscita, la più importante operazione di mercato”.
A proposito di Vlahovic, che messaggio ha mandato la Juventus con un colpo di questo tipo?
“Quando la Juve ha preso Ronaldo, è stata un’operazione dispendiosa ma che ha portato del bene a tutto il movimento, anche a livello mediatico per il calcio italiano. L’effetto Ronaldo è stato che gli altri club hanno dovuto seguire la Juve per non perdere il passo, magari con operazioni più contenute, ed altri giocatori ed allenatori importanti hanno trovato interesse a venire in Italia. Aver preso Vlahovic ora è importante per lo stesso motivo: quando i nostri calciatori più forti vanno all’estero, il nostro campionato ne soffre un danno di immagine”.
Parlando dei suoi assistiti, cosa ne pensa dell'impatto di Piatek alla Fiorentina?
"La Coppa Italia è una manifestazione che gli dà sempre grande slancio e fiducia, lui poi è veramente affamato. Noi lo sosteniamo ogni giorno ed averlo riportato in Italia dopo comunque anni di tira e molla ha quasi i contorni di una favola".