G. DOTTO, La colpa di Prandelli è essere Prandelli
Tuona Giancarlo Dotto sul Corriere dello Sport riguardo alla brutta faccenda delle fake news su Cesare Prandelli girate negli ultimi giorni sui social. Vi proponiamo il commento del giornalista: "Lo scandalo è che una materia così, al cuore dell’etica, non sia ancora regolamentata da leggi severe. Insultato anche Cesare Prandelli. La sua colpa? Essere Cesare Prandelli. Un uomo dalla sensibilità acuta che si sente soverchiato. Da cosa? Dalle trame di un mondo in cui non trova più uno strapuntino decente. Lascia, dunque, abbandona una storia che lo sta abbandonando. Scrive anche una bella lettera per raccontarlo. Giusto? Sbagliato? Ammirevole? Deplorevole? Chi sono io, chi siete voi per giudicare? Non vi basta prendere atto di una scelta comunque rispettabile? Cesare sbaglia quando si lascia ferire".
"La sensibilità è un pregio solo quando sei tu a stabilire da chi farti ferire. Se non sei Gandhi, impara da Houdini, in alternativa impara da Henry. Limitati a sparire. Il mondo è bello, quando non è avariato. In quanto a voi. Contate fino a cinque prima di liberare il fango. Non sapete contare fino a cinque (probabile)? Provate allora a immaginare, leoni, cosa sarebbe della vostra criniera, delle vostre ispirate invettive, se il prezzo da pagare fosse l’amputazione sul posto delle due dita colpevoli di recare infamia (uno se, probabile, gli altri nove sono analfabeti). Un netto e indolore colpo di tronchese. Vi vedete piagnucolare e supplicare perdono? Sì? Siete voi quelli. Patetici. Ma, senza arrivare alla tronchese, la pena esemplare. Scrivere una lettera d’amore. A chi? A chiunque, tranne che a voi".