FIORENTINA, Prandelli vuole personalità. Viola all'attacco

03.09.2007 07:04 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

Non c'è Montolivo Ma tutti gli altri sì (e stanno bene). Prandelli sa che il Milan è fortissimo e ha il sospetto che anche la Fiorentina un giorno gli assomiglierà. Ma un giorno quando? «Andiamo a San Siro nel momento ideale», dice l’allenatore viola.
Ideale per cosa?
«Abbiamo fatto bene nella prima di campionato, la squadra ha una buona gamba... Stiamo bene, in più abbiamo anche altre motivazioni».
Quali?
«Vogliamo meritare sul campo le belle parole che sono state spese su di noi».
Anche perché il Milan è stanco...
«Chi lo pensa si sbaglia, all’inizio della preparazione gli sforzi vengono riassorbiti in fretta. E poi il Milan è così forte che potrebbe vincere contro chiunque. Noi andiamo a San Siro consapevoli di questo, ma anche di poterli mettere in difficoltà. Almeno spero».
E come si fa a mettere in difficoltà il Milan?
«Questo per noi è un esame, voglio vedere quanto vale la nostra personalità. Per intenderci: preferirei subire un gol in contropiede, ma non perché ci stanno mettendo sotto. Dobbiamo andare a San Siro pensando di attaccare gli spazi con più giocatori, è l’unico sistema per fare in modo che sul risultato non pesino gli episodi».
Facile a dirsi: ma come si fa a mettere sotto il Milan?
«La nostra scommessa è vincere mentalmente la preoccupazione di non poterci riuscire».
Concetto un po’ complicato.
«Voglio dire: o il Milan è talmente forte da tenerci bassi, e allora non c’è storia, oppure mi aspetto una Fiorentina che faccia la partita, sia propositiva, giochi senza paura. Non ci sono motivi perché questo non succeda. Stiamo bene fisicamente e mentalmente, siamo molto sereni, non abbiamo handicap da recuperare... Per questo dico che la situazione è ideale per giocare a San Siro».
La Fiorentina ha più da guadagnare o da perdere, in questo momento?
«Non lo so.

Dico solo che il nostro inizio di campionato non è semplicissimo, eppure siamo arrivati quinti, e senza penalizzazione terzi... Non è che questo sia stato tenuto in grande considerazione, almeno nella compilazione dei calendari. Ma questo è un discorso vecchio, ora pensiamo a giocare. Come ripeto: ben venga ora la partita con il Milan».
Sarebbe sorpreso se la Fiorentina dovesse fallire?
«Il nostro esame è sul livello della personalità. Se dovesse andar male da questo punto di vista, beh, dovremmo parlarne a lungo. Ma sono ottimista, tutti i segnali che mi arrivano sono positivi».
Qual è l’obiettivo principale della partita di San Siro?
«Dimostrare che siamo cresciuti mentalmente. E fare un passo in avanti sul piano dell’autostima. So che, fatto il primo passo, il resto può essere contagioso. Ma non voglio pensarci, una cosa per volta».
I dubbi principali in formazione?
«Ne ho almeno un paio, ma nessun vantaggio al Milan».
Più Semioli o Santana? Oppure tutti e due insieme?
«Rispondo come prima. L’unica sicurezza è che sono recuperati entrambi, ho un’arma in più».
E per gli esterni c’è anche Osvaldo.
«Appunto».
Insomma: nessuna anticipazione.
«Proprio no. Il Milan è già forte. Il resto dipenderà da noi»