FERRARI, Stadio? A Firenze situazione paradossale

11.06.2024 15:36 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
FERRARI, Stadio? A Firenze situazione paradossale
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© foto di Federico De Luca

Durante l'incontro in Senato legato alle Prospettive di Riforma del Calcio Italiano il Direttore Tecnico della Fiorentina Alessandro Ferrari è intervenuto, così come l'Amministratore Delegato del Bologna Claudio Fenucci, riguardo alle regole che governano il calcio nel nostro paese. Queste le sue parole a partire dal tema stadio: "Sul tema stadio noi a Firenze stiamo vivendo una situazione paradossale. Il presidente nel giugno del 2019 ha presentato un progetto per uno stadio di proprietà. La soprintendenza ci ha bocciato il progetto presentato. Abbiamo seguito il comune che ci ha portato su aree da bonificare e mettere a posto, ma abbiamo abbandonato perché le situazioni non erano fattibili dal punto di vista sia economico sia funzionale. Siamo andati a cercare terreni fuori Firenze e la politica locale non ci ha aiutato nel cercare soluzioni infrastrutturali che servono vicino lo stadio come parcheggi o uscite autostradali. Abbiamo ripiegato, su consiglio del Comune di Firenze, sul rifacimento dello stadio di atletica, anche se poi alla fine il presidente della regione ci ha detto che quello stadio non si può toccare. Quindi siamo finiti a conoscere il Franchi come monumento riconosciuto dal Ministero della Cultura. Il Sindaco Nardella è stato molto bravo ad ottenere i fondi per riammodernare questo monumento e renderlo funzionale. Sono arrivati 130-140 milioni, ma per tutto il progetto ne servono altri 100 che non ci sono. Il primo giugno sono partiti i lavori e il danno economico con un calo di posti da 34mila a 22mila è elevato, di circa 9-13 milioni annui. Non abbiamo la certezza di dove giocheremo nella stagione 25-26 e abbiamo potuto fare solo un anno di convenzione perché anche il Comune non aveva certezza sulla fine dei lavori. Abbiamo inviato anche una lettera al Comune per far terminare i lavori fino alla totalità dei fondi per completare l'opera. Questo quello che succede ad un imprenditore che mette circa 440 milioni tra Fiorentina, Viola Park e spese di gestione e si è trovato di fronte a difficoltà riguardo alla realizzazione delle strutture come lo stadio".

Continua Ferrari: "Siamo una società sana integra che fa della positività dei bilanci il suo fiore all'occhiello. Oggi siamo il primo club per solidità e trasparenza ma non abbiamo ricevuto nulla in cambio. Non abbiamo niente di diverso rispetto a chi arriva con difficoltà economiche alla fine del campionato. La Legge Melandri fa riferimento a bacini di utenza e persone allo stadio, ma non alla solidità finanziaria di un club. Questo non ci permette di fare perché abbiamo un presidente che vuole rimanere nelle regole e quindi abbiamo dei limiti da un punto di vista della competizione perché le regole devono essere uguali per tutti".

Sul settore giovanile 
"Il settore giovanile per noi è fondamentale. Abbiamo fatto il Viola Park, 32 ettari, 12 campi per un qualcosa che rimarrà per sempre a Firenze. Una società si prende il carico di rendere il ragazzo sportivo, di farlo studiare. Se non vanno bene a scuola non giocano. Una società sportiva ha a cuore tante cose. Noi facciamo tante attività nelle scuole, andiamo ad insegnare il tifo pulito, l'alimentazione e l'utilizzo dei social. Questo fa sì che allo stadio ci sia solo un ambiente di festa. Purtroppo oggi ci sono stadi in cui si vede male con bagni inutilizzabili, siamo in una situazione in termini di infrastrutture che va cambiata".

Sul femminile
"Abbiamo a cuore anche il calcio femminile, che per la famiglia Commisso è paritetico a quello maschile, al Viola Park le strutture delle ragazze sono uguali a quelle dei ragazzi e della prima squadra maschile. Abbiamo gli stessi dottori, i fisioterapisti e tutto. Purtroppo oggi il calcio femminile è solo una spesa in Italia, a causa delle norme che ci sono, non ha benchè minima possibilità di ritorno e la scuola è lontanissima da questo ambito e il calcio è visto ancora come uno sport non per donne. Il calcio femminile italiano è minore rispetto ad altre realtà europee, servirebbe aiuto anche in questo settore. Dobbiamo cercare un sistema per attirare calciatrici da fuori. Torniamo al problema degli investimenti. Investimenti che dovrebbero essere fatti per rimanere come il Viola Park".