DUNCAN, Italiano è tosto. Fantacalcio e razzismo...
Lunga intervista ad Alfred Duncan sui canali ufficiali della Fiorentina, nel consueto "One on One" che vede protagonista il centrocampista ghanese: "Alfred è cresciuto in un quartiere di Accra dove vivono l’80% mussulmani e il 20% cristiani. È un quartiere un po’ particolare, non è bellissimo, ma è lì che sono cresciuto. Ho iniziato giocando per strada, con i miei amici, divertendosi. Ed è questo che mi ha aiutato a diventare quello che sono". Duncan racconta che già a 7 anni giocava partite nel suo quartiere sulle quali la gente scommetteva, e quindi erano molto dure: "Questo mi ha aiutato a diventare un po' tosto".
Dopo aver raccontato il suo arrivo in Italia e i primi anni in Serie A, racconta la Fiorentina di Italiano: "Sappiamo quanto è tosto il Mister, sappiamo quanto ci tiene a quello che facciamo in campo e fuori. È uno che cerca sempre di dare una mano, aiutarci anche fuori dal campo. Ci sforza ad andare oltre i nostri limiti, e questa è una cosa importante: sta cercando di migliorare ogni giocatore sul campo".
Rifiuta il fantacalcio e racconta la sua fede in Dio, poi sensibilizza sul tema del razzismo: "In tutto il mondo il razzismo è radicato, quando analizziamo tutte queste sceneggiate razziste. Alcuni tifosi non lo fanno per cattiveria, ma per dare fastidio ai giocatori avversari. E lo fanno anche alcuni giocatori nei confronti di altri giocatori. Lo fanno perché alla fine non hanno niente di diverso: siamo in campo, da avversari, giochiamo entrambi in Serie A, giochiamo in squadre forti, quindi non abbiamo niente di diverso. E in quel momento l’unica cosa che può dirmi per darmi fastidio è quello".
Commisso e la società?
“Andiamo in campo anche per il nostro presidente, che ha tanta passione e si vede. Quando ci chiama, lo sentiamo talmente vicino che sul campo ci fa rendere ancora più”.