AMRABAT, Dobbiamo pensare solo a vincere. Modulo...
Sofyan Amrabat, centrocampista della Fiorentina, ha parlato ai canali social del club viola. Queste le sue dichiarazioni:
Quale persona ha avuto maggiore influenza per la sua carriera?
"Me stesso penso soprattutto. Ho lavorato molto su questo aspetto e provato a dare sempre il massimo. Non posso dire una persona in particolare perché ce ne sono state tante, ma se devo sceglierne una dico mio fratello perché mi ha aiutato molto quando ero giovane".
Qual è il suo soprannome?
"I miei compagni e il mio allenatore mi chiamano Amra, Sofy..."
Come mai ha scelto la Fiorentina e come si trova a Firenze?
"Per prima cosa dico che non ho visto molto la città. A causa del Covid non sono potuto andare troppo a visitarla e faccio sempre casa-allenamento. Ovviamente ci sono un sacco di belle cose, è veramente una città con tanta storia. Sono felice di essere qua. Molte cose mi hanno portato a optare per i viola. Quando ho parlato per la prima volta con il club ho avuto sensazioni davvero positive, avevo tante squadre su di me, ma ho dato ascolto al mio cuore".
Come è stato il passaggio da Verona a Firenze?
"Penso che a causa del Covid molte cose non sono le stesse, è difficile fare un confronto. A Verona all'inizio mi sono divertito quando tutto era normale. Spero che il Covid passi presto e che lo stadio torni a popolarsi di gente. Ho visto molte foto con lo stadio pieno ed era fantastico".
Può raccontarci qualche aneddoto dello spogliatoio?
"Niente di speciale, cose normali. Siamo un bel gruppo, lavoriamo duramente tutti i giorni per dare il nostro meglio ed ottenere i migliori risultati che è quello che vogliamo".
Con chi ha legato di più dei compagni?
"Non ne ho uno in particolare. Tutti sono stati carini con me, tutti mi hanno aiutato ed è una cosa reciproca".
Perché non parla ancora italiano?
"Un po' lo parlo, piano piano lo faccio meglio ogni giorno, studio tre volte alla settimana, ma in inglese spiego meglio me stesso e non faccio errori. Imparare la lingua è difficile perché io parlo già olandese, marocchino ed inglese. L'italiano è così differente che faccio difficoltà".
Ci è voluto un po' di tempo per ambientarsi?
"E' normale. Tutti necessitano di un po' di tempo per adattarsi perché tutto è nuovo dai compagni, al mister, alla città... Abbiamo provato diversi moduli anche e credo sia normale lavorare duro per migliorare. C'è una crescita e, lasciando fare l'ultimo mactch a Napoli che vogliamo dimenticare, questa è stata costante.
Come è stata la vittoria contro la Juventus?
"Un match fantastico. Il mister ci ha preparato benissimo, non avevano mai perso prima 3-0 in casa ed è stato speciale battere una grande squadra come loro. Fu una giornata memorabile".
Quali social media usa maggiormente?
"Non li uso spesso, ma sicuramente Instagram per creare un rapporto con i tifosi".
Qual è il modulo con cui si trova meglio?
"Non è un problema, posso giocare in più posizioni a centrocampo. Io però preferisco giocare nei 2 di centrocampo se devo scegliere o come adesso nei tre davanti alla difesa perché mi piace toccare molto la palla".
Sabato servirà la sua grinta.
"Io posso promettere ai tifosi di dare il massimo per vincere, ma è quello che faccio sempre. Tutti noi sappiamo quanto è importante la gara di sabato".
Quali sono i suoi obiettivi con la Fiorentina?
"Non è il momento di guardare lontano nel futuro. La cosa importante è provare a vincere tutte le partite".
Quale squadra tifava da bambino in Olanda?
"Non ero un tifoso di una squadra in particolare. A 10 anni giocavo nell'Utrecht e quindi li supportavo e poi qualsiasi squadra dove giocasse mio fratello".