9 Marzo 2003: i 25 anni del CAV
Fonte: www.collettivo.it
Firenze 1978 significa "Collettivo Autonomo Viola". 1978 significa un'epoca in cui i valori dell'essere ultrà rappresentavano una sfida ed una volontà decisa di essere contro, di essere un passo avanti a tutti, di anteporre la fede ai propri interessi e vivere sette giorni su sette da guerrieri. La fede per la "nostra" Fiorentina, la migliore città del mondo come unico credo e ragione di vita. !978 significa tornare a quelle foto sbiadite, in bianco e nero, popolate di ultras in mimetica e basco viola, fumogeni a barattolo e sciarponi in lana grezza. 1978 significa andare in corteo a Bologna o a S.Siro senza scorta, sfilando per le vie del centro assiepati dietro a quel telo di stoffa viola. 1978 significa la pioggia di coriandoli e di cartate che sommergevano gradoni sotto un tripudio di bandiere viola. 1978 significa striscioni artigianali attaccati alle scalette rosse di una curva che non c'è più. Ma 1978 significa anche un epoca che molti ragazzi che popolano la Fiesole oggi non si immaginano nemmeno, data la diversità del "pianeta calcio" di allora da quello di adesso. Collettivo Autonomo Viola significa aver coniato un nome che è solo il nostro, che non teme imitazioni e che combatte contro tutto e tutti per la gloria di un amore che non conoscerà mai sconfitte. Collettivo vuol dire "CURVA FIESOLE", la più bella curva del mondo, senza smentite, senza pubblicità gratuita, senza mancare di rispetto a nessuno, né a quelli che c'erano prima di noi (e che la Fiesole l'hanno fatta), né a quelli che sono ancora oggi con noi. Collettivo significa il tifo a Firenze. Collettivo significa dedicare la propria curva e un'intera coreografia al Capitano, Antonio, l'immortale, l'unico vero 10. Collettivo significa studiare in archivio cartoline e fotografie e riprodurre in scala i nostri monumenti e disegnarli con ventimila cartoncini lasciando il mondo intero a bocca aperta ad ammirarci. Collettivo vuol dire diecimila cuori che palpitano all'unisono. Collettivo vuol dire essere diffidati, pedinati, braccati, spiati, minacciati solo per aver difeso il proprio amore. Collettivo vuol dire solidarietà e ricordo di chi, per la Fiorentina o per la vita, ha subito un dramma o un sopruso. Collettivo significa il rispetto e la stima anche dei nemici, quelli veri, quelli leali, quelli che sanno il valore della parola "ultras", quelli che ci hanno sempre riconosciuto. Collettivo significa essere viola nei momenti in cui dominavamo in Italia e in Europa come quando siamo precipitati all'Inferno. Collettivo significa riconoscere le proprie sconfitte e non enfatizzare le proprie vittorie, perché cosi è la norma. Collettivo significa evitare gli errori commessi e cercare di essere sempre all'altezza di un mito che non vedrà mai la fine. Collettivo significa sacrificio di affetti, di donne, di svago, di ore di sonno, di migliaia di quattrini, di libertà. Collettivo significa anche essere sparlati, additati, invidiati, giudicati di continuo. Collettivo significa prendere le botte, darle e non arretrare di un metro. Collettivo significa che questo pezzo di stoffa deve essere difeso in ogni modo, ad ogni costo, contro chiunque, avversari o divise blù che siano. Collettivo significa che tutti i giocatori che hanno vestito questa gloriosa casacca, dopo ogni goal, dopo ogni trionfo, dopo ogni amarezza, dopo ogni lacrima si voltino verso di noi sapendo che NOI SIAMO FIRENZE! Collettivo sono anche le lacrime per chi ci ha lasciato contro voglia e che ci porteranno per sempre nel loro cuore arido di professionisti del pallone. Collettivo significa la goliardia, l'ironia tagliente, lo sberleffo che solo Firenze sa regalare indifferentemente che il momento sia di gioia o di dolorosa sconfitta. Collettivo è il boato che si alza irrefrenabile per 90 minuti e più e sostiene sempre e comunque vada la sua idea, la sua passione, la sua forza. Collettivo è la fede nel cuore ed il coraggio nella lotta. Collettivo vuol dire rispetto per chi ci ha sempre dimostrato amicizia lealtà, i nostri fratelli gemellati a cui mai volteremo le spalle come tento di moda va oggigiorno. Collettivo vuol dire rispetto per il nemico che ci ha sempre dimostrato rispetto e lealtà. Collettivo vuol dire non cedere al fascino di tante infatuazioni e mode passeggere ma rimanere fedeli a se stessi attraverso gli anni. Collettivo vuol dire inventare nuovi modi di fare tifo e sostenere la squadra, vuol dire essere un modello da imitare. Collettivo vuol dire lasciare vuota la nostra curva, con la morte nel cuore, pur di vedere finire l'osceno spettacolo che ci ha trascinato nel baratro. Collettivo vuol dire difendere sempre e comunque la nostra città contro chi osa infamarci, deriderci o crede di poter venire a Firenze a fare i propri comodi. Collettivo significa i volti, gli occhi, l'amicizia di migliaia di ragazzi che si sono conosciuti, sono cresciuti, sono diventati uomini insieme. Collettivo vuol dire il sorriso e il ricordo di chi non è più con noi, ma che da lassù ci guida ogni domenica. Collettivo significa un gruppo di amici con la viola nel cuore oltre gli steccati delle classi sociali e delle divergenze politiche. Collettivo significa aver lasciato arraffoni e politicanti fuori dai cancelli della "Fiesole". Un'unica fede, un unico obbiettivo: la Fiorentina. Collettivo significa Barcellona, Londra, Kiev, Spalato, Roma, Milano, Napoli, ma significa anche Licata, Palermo, Cosenza, Salerno, Castel di Sangro, Imola, Gualdo ecc. Collettivo vuol dire ribellarsi alle ingiustizie e non piegare mai in capo. Collettivo significa non curarsi di nessuno e andare avanti per la propria squadra, contro il palazzo, contro l'arroganza, contro le ingiustizie. Collettivo vuol dire rialzarsi in piedi e ricominciare a lottare, come se fosse sempre la prima volta. Indomiti guerrieri, leoni nel nome di Firenze: "
si innalzi l'effige dell'indiano, eterno emblema del Collettivo
"
Tratto da "La Voce della Fiesole" del 9/3/2003 Fiorentina-Grosseto in occasione del 25° anno del Collettivo