"OCCHI PUNTATI SU", Numeri da Champions per i viola

28.02.2008 03:04 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

191 punti in tre stagioni su un totale di 101 incontri disputati (quelli con Prandelli in panchina, con la media di 1,89 a partita), 5 derby toscani vinti su cinque disputati (due vittorie con Empoli e Livorno ed il 3-0 sul Siena dell’ottava giornata) ed un dominio pressoché incontrastato sulle squadre cosidette “piccole”, dato che a prima vista può sembrare superfluo oltre che scontato, ma che invece risulta fondamentale nella continuità di un torneo lungo ed estenuante come quello italiano. Numeri da Champions League abbiamo titolato e la classifica sta lì a testimoniarlo: Fiorentina di nuovo quarta in solitaria, due lunghezze sul Milan (quinto) e a soli 4 punti dalla terza, la Juventus, con la ghiotta occasione domenica prossima, di accorciare ulteriormente le distanze beneficiando dello scontro diretto.

 

Ma andiamo con ordine. 191 punti totalizzati (per ora) in tre stagioni così ripartiti: 74 il primo anno di Prandelli, il 2005-2006, qualificazione ai preliminari di Champions League, quarta difesa del campionato, Luca Toni capocannoniere e scarpa d’oro con 31 gol…prima del ciclone calciopoli. 73 punti la stagione dopo (effettivamente conquistati, anche se la classifica recitava 58 sottacendo i 15 di penalizzazione), altra teorica qualificazione ai preliminari di Champions League (e due!), miglior difesa del campionato e la coppia d’attacco Toni – Mutu che, con 32 gol complessivi, si laureava la più prolifica del campionato. Quest’anno siamo già a 44 punti, la difesa si mantiene ai piani alti (è attualmente quarta assoluta) e Adrian Mutu con 14 reti è terzo nella classifica cannonieri e insegue (infortuni permettendo) il proprio record personale con 18, realizzato nel 2001 a Parma, guarda caso con Prandelli allenatore. Numeri da Champions ripetiamo con forza, numeri che autorizzano a sognare nonostante l’infermeria si affolli sempre di più. Dopo Mutu, oggi è toccato a Semioli, e a Papa Waigo (microfrattura al setto nasale) e il settore degli esterni, reparto sul quale si fonda gran parte del modulo 4-3-3 voluto da Prandelli, che versa in profonda crisi.

 

Spostiamoci sulla supremazia regionale ormai acclarata per valori tecnici e da un paio di stagioni anche per valori numerici. Quello col Livorno era il 17° derby toscano per Prandelli e neanche questo numero tradizionalmente nefasto è riuscito a scalfire la forza del mago di Orz che vanta uno score invidiabile con le squadre "cugine": 13 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte e con la cinquina di oggi pone una seria ipoteca su un emplein a fine stagione esaltante quanto impronosticabile. Sono lontani i tempi nei quali il Livorno piuttosto che il Siena avevano la meglio sulla squadra viola o ancora peggio quando i carneadi Montevarchi e Poggibonsi scendevano al “Franchi”, fare bella mostra di se, e tornarsene via spesso a mani piene. Adesso il vento è cambiato e il derby toscano è un terreno di caccia sempre più fertile per i viola.

 

Chiudiamo con la famosa frase “Fiorentina grande con le piccole e piccola con le grandi”. Che possiamo dire? E’ vero ma non è detto che sia un male. Come per un portiere che viene definito un “buon portiere” se para il parabile (per i miracoli c’è tempo), anche per i gigliati vale lo stesso principio: vinciamo quelle che dobbiamo vincere, per il resto ben venga qualche colpo a sorpresa ma nessun obbligo. E poi, le piccole squadre son più numerose rispetto alle “grandi” e di conseguenza il numero di punti sarà sempre superiore a quello totalizzato nel caso inverso, ad esempio viola vittoriosi a Roma o a Milano, e poi sconfitti da Siena, Reggina ed Empoli (non a caso ho citato tre sconfitte clamorose subite in campionato, rispettivamente, da Roma, Juventus e Milan). Qualche numero anche in questo caso per chiudere: escludendo le prime sei (sette con la Fiorentina) con le quali ci sono state zero vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte su otto incontri disputati, con le altre, le “piccole”, su 17 incontri disputati sono 14 le vittorie, due i pareggi e registriamo l’unica sconfitta in quel di Palermo, l’8 dicembre 2008, peraltro in piena “crisi” Prandelli. La continuità al potere quindi e, ne siamo certi, il trend verrà confermato fino alla fine del campionato, con o senza Mutu.