OCCHI PUNTATI SU... "L'ASSOLO DI SANTANA"
E' una frase fin troppo usata..."Santana sarà il miglior acquisto della Fiorentina 2007-2008". Certo, una rondine non fa primavera, però un sogno di mezz'estate...beh, quello si. Ed allora concediamoci un momento di esaltazione ed esageriamo.
Fonte: Stefano Borgi
Nesta lo sta ancora cercando, mentre Santana, a tradimento, aveva cambiato fascia di competenza per calibrare un cross come si suol dire…col contagiri, per la testa vincente di Mutu. Quando si dice che il mercato dura tutto l’anno: volevate il “regalo” di Della Valle? Eccolo qua, Mario Alberto Santana, artista reaparecido da una stagione a dir poco tribolata. I nostalgici volevano la ciliegina? Venghino siore e siori, per voi l’ultima ala destra del campionato, una via di mezzo fra Causio, Claudio Sala e Bruno Conti (senza scomodare Garrincha o Julinho…le querele costano).
Ok, torniamo in noi e celebriamo la giocata, o meglio, l’assolo di quello che possiamo considerare il terzo fuoriclasse della Fiorentina. Nessun dubbio sui primi due, Mutu e Frey (chi non fosse convinto si riguardi la partita di ieri); il terzo elemento, fino a qualche mese fa, aveva le sembianze di un pennellone emiliano che si chiamava Luca Toni, mentre oggi porta il nome di un argentino di Comodoro Rivadavia (non è uno scioglilingua, è il paese d’origine), 26 anni ancora da compiere, professione artista. Prima di lui, con quel cognome, ricordiamo un grande tennista spagnolo, Manolo Santana, ed un grande chitarrista, Carlos Santana (quello di Moonflower e Samba Pa Ti, per capirsi). Entrambi, a modo loro, hanno fatto la storia e consideriamo quindi il colpo del Santana viola alla stregua di un raffinato lob che cala dolce e crudele sulla linea di fondo piuttosto che un lungo assolo fatto di fraseggi e virtuosismi che stordiscono piacevolmente la platea. Così deve essere sembrato a Nesta quel cambio di passo, con tocco di destro, puntatina di sinistro e calcio scavato sotto al pallone radiocomandato sulla testa di Adrian Mutu che non poteva proprio rifiutare il garbato invito a siglare l’1-1. Fuor di metafora facciamo ammenda e riaccogliamo con gioia nelle fila viola un giocatore che, personalmente, avevo praticamente dato per perso. Le due settimane di Castelrotto, alle quali avevo avuto la ventura di assistere, mi avevano fatto conoscere un ragazzo socievole, allegro, scanzonato (non si è argentini per caso), ma terribilmente solo durante gli allenamenti, costretto ad inanellare giri e giri di campo (niente partitelle per carità), a tutela dei suoi muscoli di seta. Pian pianino i primi barlumi di speranza e finalmente Mario Alberto ha potuto rimbracciare la chitarra e suonarle al destino che lo aveva relegato ai margini della vita da atleta.
Adesso non resta che attendere le canoniche conferme, le fatidiche “prove del nove”, che tradotto in soldoni significa… aspettiamo, vediamo. La forma migliore deve ancora arrivare e la seta è un tessuto pregiato, capace di dare grandi soddisfazioni ad un animo sensibile ma come tutte le belle cose, soggetta a strappi e rotture. Dai, Santana, stupiscici di nuovo. Abbiamo ancora voglia di ascoltare i tuoi assoli.