EUROAMARCORD 2008, 48 anni di finali!

29.06.2008 01:19 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Stasera si conclude l’europeo di Austria Svizzera 2008 e la finale prevede lo scontro inedito (almeno a questi livelli) fra Spagna e Germania. Certo la responsabilità non si può attribuire ai teutonici, sempre presenti nelle competizioni internazionali e soprattutto sempre (o quasi) presente fra le prime quattro classificate. La sorpresa è la Spagna ed è lei la variabile impazzita che ha fatto saltare il banco. In ordine sparso sono scomparse (più o meno ingloriosamente) i vice campioni del mondo della Francia, i campioni mondiali in carica vale a dire l’Italia, gli eredi del calcio totale, l’Olanda di Van Basten, il nuovo che avanza, cioè la Russia dei nuovi (presunti) fenomeni. A proposito di questi ultimi, la prima edizione del campionato europeo se lo aggiudicò proprio la Russia (allora si chiamava Unione Sovietica o CCCP a seconda dei gusti…), forte della presenza di un saltimbanco travestito da portiere che rispondeva al nome di Lev Jascin, unico estremo difensore ad aver vinto il “pallone d’oro”.

 

4 anni dopo sarà la Spagna a vincere la seconda edizione del torneo, proprio battendo in finale i sovietici, per quella che tuttora rimane l’unico successo internazionale delle “Furie rosse”. A chiudere il cerchio dei corsi e ricorsi storici la semifinale dell’attuale competizione, disputata, appunto, fra gli iberici ed i russi riedizione di quella finale, e che ha proiettato i primi di diritto nell’Olimpo europeo. Nel 1968 sarà l’Italia di Valcareggi ad aggiudicarsi il torneo nella finale ripetuta di Roma contro la fortissima Jugoslavia. Anche in questo caso Unione Sovietica protagonista ed incolpevolmente eliminata dagli azzurri a causa della monetina (ancora non esistevano i calci di rigore). Inizia l’epopea tedesca. L’era dei Maier, Breitner, Netzer, Vogts, Bekembauer, Gerd Muller e ce ne dimentichiamo qualcuno. La striscia vincente inizierà nel 1972 con la vittoria sonante per 3-0 su (indovinate chi?), la Russia, nella finale di Bruxelles. Si mette in mostra un centravanti che scriverà la storia del calcio mondiale, tale Gerd Muller il cui score in nazionale è semplicemente spaventoso: 68 gol in 62 partite con un Palmares personale composto da un Europeo, un mondiale (quello del 74’), un altro bronzo mondiale (Mexico 70’, dove fu capocannoniere), e innumerevoli successi con il suo club, il Bayern di Monaco.

 

Nel 1976 la prima sorpresa degli Europei (lo vedremo in seguito come le sorprese siano all’ordine del giorno) ed è la Cecoslovacchia di Masny, Ondrus, Panenka, Nehoda e del prodigioso portiere Ivo Viktor ad aggiudicarsi la kermesse continentale. Farà storia il primo rigore in assoluto calciato a “cucchiaio”. Lo realizzerà l’interno ceko Panenka, aprendo così una strada percorsa da molti altri come Totti e buon ultimo Adrian Mutu. Nell’80 l’Europeo si rigioca in Italia (dopo quello vincente del 1968). Gli azzurri sono appena reduci dal primo scandalo calcio – scommesse, sono orfani di Rossi e Giordano e non vanno oltre un onorevole 4° posto. Vincerà ancora la Germania che sfoggia un altro centravanti, fortissimo di testa seppur grezzo nelle movenze, Horst Hrubesch. L’edizione dell’84’ vedrà un altro “Le Roi” trionfare in casa propria, vale a dire Michel Platini. La Francia raccoglie finalmente i frutti di una crescita esponenziale che produsse talenti come Tresor, Giresse, Genghini…e Platini appunto, capace in quell’edizione di realizzare 9 gol in 7 partite. L’88’ è finalmente l’anno dell’Olanda con il celeberrimo gol di Marco Van Basten (segnato, ancora una volta alla Russia), giudicato da tutti il più bello della storia degli europei. Nel frattempo si affacciano nuove realtà sul panorama europeo, come la Danimarca dei fratelli Laudrup. E’ il 92’, l’europeo si disputa in Svezia e la Danimarca batterà in finale la Germania per 2-0 sbalordendo l’Europa intera anche perché, ironia della sorte, i danesi furono reintegrati per la rinuncia per motivi politici della Jugoslavia. Nel 96’ favorita d’obbligo l’Italia di Sacchi, fresca vice campione del mondo, ed invece subito eliminata per un errore di presunzione operato dallo stesso Arrigo Sacchi che ritardò una sostituzione contro la Cecoslovacchia permettendo il raddoppio di Nedved che risulterà poi decisivo. E siamo ai giorni nostri. Beffa azzurra nel 2000 con la sconfitta che giunge nei supplementari (fra l’altro si inaugurava il golden – gol) contro la Francia. Vantaggio italiano con Del Vecchio, pareggio all’89’ di Wiltord (incertezza di Toldo sul tiro del francese), e vantaggio definitivo di David Trezeguet per il 2-1 finale. Fallimentare la spedizione in Portogallo 2004 dove si verifica l’ennesima sorpresa. Vince la Grecia di Vryzas e Dellas ed in finale battono proprio i padroni di casa lusitani ai supplementari con un gol al 112’ di Charisteas. Stasera si completa il tabellone e si troveranno di fronte l’esperienza, la graniticità dello schieramento tedesco contro l’entusiasmo, il trasporto popolare, e l’endemica fame di vittorie propria degli spagnoli. Sono passati 44 anni da quell’Europeo 1964, ed in Spagna la pazienza sta per finire…