PRIZIO, Addio Joe, e grazie di quel 'grazie'

Joe Barone non ce l'ha fatta, l'infarto che lo ha colpito domenica gli è stato fatale dopo alcuni giorni di agonia. Non l'amavo e non millanterò un'amicizia con lui che non c'era, nè sentimenti che non provavo io e non mi risulta provasse lui per me quando era in vita. L'ho avversato con convinzione e lealtà scrivendo e dicendo parole che riscriverei e ridirei tutte.
Ma salutandolo col rispetto per un uomo che si è speso completamente per il suo ruolo a tempo pieno per e nella Fiorentina, ricorderò la prima e quasi unica volta che ho avuto occasione di scambiarci due parole: una festa per gli auguri natalizi di qualche anno fa nel foyer della tribuna autorità del Franchi: ci portai mio figlio e venni presentato al Dg dall'amica e collega Sara Meini che aveva raccontato a Barone la mia storia complicata di rapporti con la Fiorentina, Barone mi disse: "grazie per quello che ha fatto per noi Fiorentina". Quel grazie inatteso colpì me e mio figlio che si sentì lusingato e orgoglioso per la considerazione che veniva data a suo padre dall'importante dirigente viola. Quel ' grazie' che lo rese così orgoglioso, mio figlio se lo ricorda e me lo ricorda anche oggi. E per quel grazie, un regalo straordinario per un babbo come me, oggi che a Joe stiamo dicendo addio , proprio nel giorno di S.Giuseppe suo onomastico e festa del babbo, dico grazie con un pensiero speciale ai suoi quattro figli che oggi hanno perso il padre e, anche se non sono più bambini, soffrono in modo particolare.
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