M.CHIESA A FV, Come superare il fenomeno dei simulatori

Esclusiva Firenzeviola.it
24.02.2009 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
M.CHIESA A FV, Come superare il fenomeno dei simulatori
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L'erba del vicino è sempre più verde. Soprattutto se uno dei tuoi la osserva da vicino, un occhio al direttore di gara e l'altro al pallone, millantando dolori, infortuni e pseudo-rotture. E poi? Al miracolo! Due giri d'orologio, i fischi dei tifosi casalinghi (chissenefrega) e un po' di tempo rosicchiato verso il triplice fischio. Altro che Beckenbauer e la sua fascia al braccio, signori. Il calcio di oggi, soldi, lustrini e macchine di lusso, sembra diventato quasi uno sport per signorine. Tutti giù per terra, e non dopo il girotondo, con una clausola necessaria: la propria squadra deve essere in vantaggio rispetto all'avversaria. E se nel regolamento c'è scritto che "la decisione di interrompere il gioco è a discrezione del direttore di gara" poco importa. Viva il fair-play o il presunto tale e via con tuffi, carpiati e palloni a lato nell'irritazione generale. Come combattere il fenomeno dei "simulatori d'infortuni?" Firenzeviola.it è andata a chiederlo ad uno dei massimi esperti del tema arbitrale, Massimo Chiesa, ex fischietto internazionale negli anni '90.

Partiamo da una considerazione, giusto per non essere tacciati di campanilismo. Come ha fatto Brighi a non vedere il fallo di Mutu su Mandelli?
"Perfetto. E' la domanda da porsi prima di criticare e contestare. Il fallo era netto e lampante, probabilmente si è distratto, non riesco a spiegarmelo altrimenti. Era anche vicino, non mi sembrava coperto, non l'ha proprio visto il contatto".

Ancelotti intanto accusa la Fiorentina di poca sportività.
"Per il mio trascorso arbitrale, posso dire che la penso in maniera diversa dal tecnico del Milan. I giocatori devono giocare, sono contrario al falso fair play. C'è un ufficiale di gara ed è lui che deve prendere simili decisioni. Inoltre, mi permetta di sottolineare una cosa a riguardo...".

Prego.
"Si parla tanto di fair-play in questi casi, ma se sono in fase d'attacco e mi restituiscono la palla al portiere, non mi sembra un gran gesto di correttezza...".

Torniamo all'episodio incriminato: Mandelli finisce a terra dopo il contatto con Mutu.
"Sul fallo e sulla decisione di Brighi, ripeto, non mi pare ci siano dubbi. In ogni caso, non mi sembrava un contatto da causare un simile "svenimento", e l'arbitro doveva decidere di fischiare solo se avesse ritenuto opportuno interrompere il gioco per far prestare al giocatore le cure mediche necessarie".

Errore sul fallo, quindi, ma decisione corretta nel far proseguire l'azione.
"Certo, indubbiamente. L'azione si interrompe, o almeno il buon senso lo impone, solo in caso di infortuni seri o qualora venga coinvolta anche la testa".

Come debellare, dunque, il fenomeno dei "simulatori d'infortuni"? La Fiorentina conosce bene l'argomento, essendoci passata anche con il discusso gol di Mutu a Palermo, con Guana a terra.
"Sono due le azioni possibili da fare. Prima di tutto, Collina dovrebbe ribadire che è l'arbitro l'unico che può interrompere la gara" Poi, l'arbitro dovrebbe ammonire chi mette fuori la palla per prestare soccorsi al giocatore in terra".

Sarebbe una svolta dura, severa, ma a dir poco epocale.
"Ribadisco, l'arbitro e solo lui può interrompere il gioco. E poi, una volta prestati i soccorsi al giocatore, se questi si rialza subito e riprende a correre come un treno sulla fascia, giallo anche a lui. Vanno puniti entrambi, visto che se ti fai male, in modo che il gioco debba essere fermato, hai necessariamente bisogno di tempo per recuperare. Se non è vero, se hai preso in giro l'arbitro e tutti coloro che guardano la partita, dovresti essere ammonito perché hai avuto una condotta sleale".