GUERINI A FV, BELLA LA VIOLA DEI GIOVANI. SEMPLICI ESEMPIO DI MERITOCRAZIA. IO POTREI...

21.09.2018 19:15 di Luciana Magistrato   vedi letture
GUERINI A FV, BELLA LA VIOLA DEI GIOVANI. SEMPLICI ESEMPIO DI MERITOCRAZIA. IO POTREI...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Vincenzo Guerini ha legato il proprio nome alla Fiorentina per tanti anni, come giocatore prima, come dirigente e allenatore dopo, ma non tutti si ricordano della breve parentesi nella Spal: “Brutta in realtà – spiega a Firenzeviola.it l’ex viola – ma ho un ottimo ricordo della città e dei tifosi che non mi hanno mai contestato anche quando le cose andavano male. Il primo anno infatti andammo male anche se -dicevano – la squadra era forte. Il rammarico è invece per il secondo anno, in C, quando con 14 giocatori nuovi e dopo una delle due vittorie su tre gare complessive mi esonerarono. Però nulla da dire sulla piazza, matura e con entusiasmo come quello che c’è ora”.

Anche l’avventura con la Fiorentina non si è chiusa benissimo?
“A Firenze ho passato anni bellissimi ma sono arrivato e partito in punta di piedi, nessuno si è accorto che me ne sono andato. Il rammarico è che potevo dare di più ma nonostante una vita a fare calcio nessuno mi ha mai chiesto un parere sui calciatori. Eppure l’ultimo anno ne ho segnalati e azzeccati diversi. Barella in serie C col Como spiccava per la sua personalità in una squadra che andava verso la retrocessione, Torreira, Kessie… Non so neanche se le mie recensioni venivano lette”.

Ora ha cambiato vita, aprendo un bistrot ad Acireale.
 “Sì, con mia moglie abbiamo intrapreso questa nuova attività ma non fa per me. L'ho aperto per riprendermi dalle delusioni del calcio. Appena posso, però, lo vendo. Rimettermi in gioco nel calcio? Mi manca e lo farei se capitasse un’occasione anche se io sono per il...largo ai giovani. Però per passione tornerei eccome nel calcio, d'altronde ci sono stato fin da bambino e fino a 63 anni”.

A proposito di Fiorentina, le piace?
“E’ partita bene e con un pizzico di fortuna o cinismo in più poteva essere imbattuta. Mi piace soprattutto che sia una Fiorentina giovane, sono contento del debutto di Sottil ad esempio. Il futuro viola è in mano ai giovani”.

Punterebbe anche lei sul tridente Pjaca-Simeone-Chiesa?
“Pjaca deve trovare continuità dopo lo scorso anno, gli alri due di sicuro rappresentano il futuro. Chiesa si vedeva già quando c’ero io che è un giocatore di livello, soprattutto mi piaceva come persona, ragazzo notevole sotto il profilo morale, con zero tatuaggi e tanta passione. La maglia viola la sente e la onora, chissà però quanto riuscirà a tenerlo la Fiorentina. Simeone, visto che il centravanti è un ruolo difficile, sta diventando un giocatore importante”.

Lei conosce anche Semplici, che allenatore è?
“Molto bravo, se lo lasci lavorare dimostra tutto il suo valore. Non è un caso che alla Spal abbia ottenuto due promozioni di seguito ed una salvezza oltre alla partenza sprint di questa stagione. Lui è un esempio di meritocrazia e tutto quello che ha ottenuto se l’è guadagnato”.