G. RODRIGUEZ A FV, La Fiorentina è nel mio cuore
Nel corso della maxi diretta Instagram organizzata da Firenzeviola.it nel giorno più importante della raccolta fondi "FV per OSMA Onlus" in favore dell’Ospedale di Ponte a Niccheri (tutte le info sulla piattaforma Gofundme.com), è intervenuto anche l'ex capitano della Fiorentina, Gonzalo Rodriguez. Ecco le sue parole: "Qua in Argentina hanno iniziato a metterci in quarantena presto, sono 35 giorni e la situazione migliora, ma abbiamo sempre un pochino di paura. Abbiamo seguito l'esempio dell'Italia. Porto nel cuore tutti i tifosi della Fiorentina, mi mandano tanti messaggi e li ringrazio tanto. Primo giorno a Moena? E' stato speciale, con Borja non capivamo niente di quello che si diceva, c'era la paura di dover affrontare un calcio nuovo, che non si conosceva. Ci sono stati grandi giocatori, in 10/11 nuovi e quando hai quel tipo di giocatori è tutto più facile. Se sento qualcuno? Abbiamo gruppo Whatsapp con tutti i sudamericani con Sanchez, Cuadrado, Borja, parlo molto con loro. Con Montella non mi sento, ma con l'aiutante sì, Daniele Russo. Qualche aneddoto? Dopo quel ritiro a Moena giocavamo ad agosto la prima partita a Firenze in Coppa Italia contro il Novara, un caldo clamoroso. Io e Borja eravamo in albergo, non avevamo macchina: quando giocammo quella partita non ci poteva più portare nessuno e non sapevamo come tornare in albergo. Alla fine andammo ad aspettare un taxi nell'angolo in una gelateria, ma non ci cagava (ride, ndr) nessuno. Alla fine se non ci aiutava Lezzerini... Astori? Lo voglio ricordare felice, dentro un campo di gioco, è stata una situazione difficile per tutti quanti lo conoscevano: lo porterò sempre nel cuore, manca a noi e a tutto il mondo del calcio. Fascia? Un orgoglio portarla. Anche Davide era un leader dentro e fuori dal campo, spingeva tutti ad allenarsi bene. La fascia è un dettaglio e basta. San Lorenzo? Per me è stata una cosa speciale perché è la squadra di tutta la mia vita, è una squadra in cui giocavo da bambino e volevo finire qua: mi godo ogni momento dentro al campo da calcio. Il mio amore? Ci siamo conosciuti in una discoteca di Firenze, lei abitava a Calenzano e lavorava a Vaiano poi ha iniziato a lavorare ai Gigli, andavo a vederla e adesso abbiamo due bambini (ride, ndr). Lei per me è fondamentale, importantissima. Non è facile avere accanto una persona che non è del tuo paese. Il cambio dall'Italia a qua è stato difficile per lei, ma continuiamo insieme. Nazionale? E' il sogno che hai da bambino, ascoltare l'inno dentro un campo di calcio, una cosa incredibile che è difficile spiegare.
E' un mix tra responsabilità, allegria, è difficile spiegarlo. Squadra più forte dove ho giocato? Villareal abbiamo fatto semifinale Champions League e anche il primo anno della Fiorentina era una squadra incredibile. Carrascal? L'ho visto poco, è uscito che lo vuole la Fiorentina, ma lo conosco poco. Perché non sono rimasto alla Fiorentina? C'è stato un problema con una persona della società, non volevo stare lì e per cambiare un po' ho preso questa scelta. Mi è dispiaciuto che tanti giocatori sono andati via, ma non voglio entrare in dettagli. Fiorentina di adesso? Ho guardato tantissimo, è una squadra nuova con giocatori giovani che ha bisogno di tempo con una nuova società. Sono felice sia tornato Pradè che è importante per i viola. Emozioni del 4-2 contro la Juventus? E' stato incredibile, ancora guardo video su Internet e anche oggi l'ho visto: è incredibile. Io prendevo un taxi quando ero a Firenze e mi dicevano sempre di battere i bianconeri, ho avuto la fortuna di fare buone partite con loro, ma quella fu speciale. Anche noi dopo il primo tempo sotto 0-2 non si poteva pensare a quel risultato finale. Se prendevo in giro qualche attaccante? No, no (ride, ndr). Dovevo fare prima il mio lavoro, ma quando calciava Borja o Pasqual... Entrambi calciavano sempre in uno spazio e se arrivavo lì la prendevo. Il più divertente? Vargas, Toni, Joaquin, Lupatelli... Lupatelli il numero uno. Quando torno a Firenze? Avevo i biglietti per maggio... Ci andrò anno prossimo. Commisso? In Argentina non vogliono che gente di fuori prenda la società, è strano qua. Commisso ha fatto entusiasmare i tifosi, erano stanchi dell'altra società, ora c'è più entusiasmo. Argentini che tifano viola? Sì, ce ne sono per Batistuta, Passarella...".