DURANTE A FV: "SU IGOR CI SONO STATI SONDAGGI. DODÔ OTTIMO. MARLON AVREBBE FATTO BENE"

05.08.2022 10:00 di  Ludovico Mauro  Twitter:    vedi letture
DURANTE A FV: "SU IGOR CI SONO STATI SONDAGGI. DODÔ OTTIMO. MARLON AVREBBE FATTO BENE"
FirenzeViola.it

La Fiorentina si appresta a iniziare la propria stagione, tagliando il nastro di partenza tra poco più di una settimana. I viola dovranno cimentarsi con un triplo impegno, motivo per cui gli uomini mercato di Commisso stanno cercando di ultimare la rosa e tararla per Italiano. Per cercare di analizzare il mercato viola e non solo, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva un grande esperto di calcio brasiliano, nonché intermediario di mercato, come Sabatino Durante. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni: 

Pensa che Dodô possa rendere al meglio nel calcio di Italiano? 
"Io credo di sì perché Italiano punta molto sul possesso palla. Questo è uno che ha due piedi da brasiliano e accompagna bene l'azione. Ha qualità tecnica e corsa. Diciamo che l’unico problemino, anche se nessuno è perfetto, è che probabilmente non essendo un gigante la Fiorentina dovrà trovare dei correttivi sulle palle alte e sulle diagonali difensive. Ma comunque questi sono problemi risolvibili. È un giocatore molto partecipativo e con grande capacità agonistica e tecnica. Poi è chiaro che uno parla dell'adattabilità: se si trattasse di un cane si abituerebbe subito, ma quando si tratta di un giocatore si parla di una persona, e siccome nella testa di una persona c'è il cervello non si sa mai come reagisce. Ma io credo reagisca bene perché ha già giocato tra virgolette in Europa, anche se l’Ucraina proprio Europa non è, ma va comunque detto che ha diverse presenze sia in Champions che in Europa League. Io credo sia un ottimo giocatore". 

Tra l'altro la Fiorentina, dallo Shakhtar aveva anche cercato di prelevare Marlon. Secondo lei avrebbe fatto bene a Firenze? 
"Io credo di sì. Tra l'altro ho avuto un giudizio di De Zerbi su Marlon, perché l'attuale allenatore del Velez, Alexander Medina, mi chiamò due mesi fa quando era ancora all'Internacional di Porto Alegre e voleva prenderlo. Mi chiese di metterlo in contatto con De Zerbi, così lo chiamai e mi confermò quello che ho sempre pensato io del giocatore: molto forte fisicamente, rapido e veloce. Credo che avrebbe fatto bene a Firenze. Sono giocatori che hanno fatto bene ovunque, non vedo perché non dovrebbero far bene in un campionato come il nostro, che ahimè non è più il migliore al mondo. Quindi credo siano giocatori che si dovrebbero adattare e portare qualcosa di più in questo campionato, dovrebbero fare la differenza". 

Sempre parlando di brasiliani, pensa che Cabral possa migliorare alternandosi con Jovic o rischia di finire nel “dimenticatoio”? 
"Io credo che possono convivere anche insieme. Perché Cabral è un animale “da area di rigore”, non ha piedi da brasiliano. Con questo non voglio dire che sia scarso, però è un giocatore che fa della ghigna e della combattività la propria forza. Cioè un giocatore che deve avere la palla dentro l'area e lui, come si dice in portoghese briga, ovvero lotta su ogni pallone e spesso e volentieri ci riesce. Il problema è che noi italiani non abbiamo molta pazienza con gli stranieri. Guardate per esempio Pedro, che probabilmente sarà convocato con la nazionale perché il Brasile non ha un centravanti di peso: sta tornando in auge, facendo una Libertadores alla grande. A Firenze non è stato aspettato dopo l’incidente. Anche Del Piero ad esempio, tanto per rimanere in Italia, dopo l’infortunio ci ha messo un anno e mezzo per riprendersi. Invece il Flamengo ha saputo aspettarlo e oggi se lo gode. Centravanti di quella struttura fisica e tecnica ce ne sono pochi. Probabilmente Tite, che lo ha aspettato dopo l’incidente, se lo porterà in Qatar. Perché oltre alle qualità di giocatori bravi tecnicamente ha bisogno anche di centravanti strutturati, e probabilmente si porterà proprio Pedro.  

Io credo che la Fiorentina sapesse bene cosa comprasse con Cabral. Un giocatore che fa gol e lotta su ogni pallone. È un uomo da area di rigore, magari fuori dall’area non è quel fenomeno che ci si può aspettare da un centravanti brasiliano. Ma è uno che i gol li ha fatti, anche in Europa. Potrebbe giocare tranquillamente con Jovic, che è bravo tecnicamente, sa scambiare e sa fare assist. Possono senza problemi giocare tutti e due". 

Mentre la crescita di Igor l’ha stupita oppure si aspettava un'esplosione? 
"Conosco bene sia il giocatore che l’entourage, sono persone che incrocio da una vita. Tutti i brasiliani hanno qualità di base e difficoltà nell’adattamento, lui ha avuto il suo tempo. Intanto è un ragazzo serio, che non guasta e si vuole sempre migliorare. I brasiliani sono così, se gli si dà il tempo di adattarsi diventano giocatori importanti. Ad esempio Toloi è diventato un giocatore importante, addirittura convocato dall’Italia. Eppure nessuno si aspettava una crescita così esponenziale quando giocava in Brasile o nella Roma. Ma all’Atalanta ha trovato l’allenatore giusto. Io credo che Igor abbia trovato la persona che lo ha saputo valorizzare, mettendolo al posto giusto nella condizione giusta".  

A tal proposito, è vero che ci sono stati degli interessamenti per lui? 
"Si, quando uno cerca un difensore e non può permettersi un Bremer perché costa troppo, va a cercare uno come Igor, che tecnicamente e fisicamente non è molto lontano da questi altri molto reclamati e magari costa meno. È stato oggetto di mercato sì, ma un altro anno a Firenze gli fa bene". 

Invece l’ossatura che ha la Fiorentina può essere competitiva per il triplo impegno? 
"In Italia ci sono due gruppi di squadre. La Fiorentina fa parte del gruppo che ha la politica che piace a me, cioè andare a prendere giocatori che possono far avere un futuro alla squadra e chissà, anche una plusvalenza. Mentre altre squadre come Inter e Juventus puntano sull’usato, a mio modo di vedere sbagliando in maniera totale. Io credo che la Fiorentina abbia costruito sulla carta una squadra che possa migliorare la passata stagione, che è stata buona. Può cercare di arrivare a ridosso della Champions League, poi probabilmente non ci andrà ma credo che sarà da quinto – sesto posto, il quale penso sia un obiettivo importante per loro. Sicuramente hanno costruito la squadra con delle linee guida positive, puntando su giocatori che possono migliorare e che hanno un’età giusta, cioè né vecchi né giovanissimi. Gente di 24/25 anni che può dare contributo tecnico ed agonistico alla squadra, ma allo stesso tempo anche una plusvalenza. Le squadre italiane dovrebbero ragionare tutte in questa maniera, altrimenti continueranno a fare come l’Inter o la Juve, ottenendo debiti su debiti e con risultati non esaltanti soprattutto in Europa".  

E in Conference League quale può essere l’obiettivo? 
"L'anno scorso l’ha vinta la Roma, la Fiorentina di quest’anno non è inferiore a quella Roma. Poi nelle competizioni puoi entrare papa e uscire chierichetto o viceversa, cioè la Fiorentina ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Poi se ci arriva o no ce lo dirà il campo, ma le doti le ha. Già è positivo il fatto che sia tornata in Europa, perché era da un po’ che non ci andava e a Firenze si è sempre respirata aria internazionale. Anche nel passato non tanto remoto i viola si sono tolti diverse soddisfazioni in campo europeo, quindi già esserci tornati va bene. Ci sono le potenzialità per arrivare in fondo".