CT UNGHERIA A RFV: "VI RACCONTO IL FERENCVAROS: NON RESTERÀ A GUARDARE. ITALIANO MERITA ELOGI"
Marco Rossi, ct dell'Ungheria, ha parlato a Radio FirenzeViola durante "Viola Amore Mio" per presentare il prossimo avversario della Fiorentina in Conference League, il Ferencvaros: "E' una squadra che predilige il possesso e che determina i tempi di gioco, ma chiaramente la Fiorentina è un avversario diverso da quelli abituali. I viola giocano un calcio moderno, offensivo e pressante, poi venendo dall'Italia il livello medio è superiore rispetto a quello ungherese".
Come organico, di che squadra parliamo?
"Ci sono un paio di giocatori tra i migliori della rosa che sono infortunati, mi riferisco a Tokmac e Traorè. Davanti però vantano altri calciatori di buonissima qualità, come Varga, che è in Nazionale e sta incontrando un buonissimo stato di forma. La Fiorentina dovrà fare attenzione anche ad Abu Fani in mezzo".
Si parla bene anche di Marquinhos.
"E' un brevilineo dal baricentro molto basso, tecnicamente dotato, può creare dei problemi".
Stankovic ha portato la sua determinazione al Ferencvaros?
"Ha sempre praticamente vinto o comunque fatto molto bene. E' entrato in punta di piedi lasciando che i ragazzi continuassero a muoversi sulla falsa riga di come facevano prima. Adesso gradualmente sta cercando di apportare un po' della sua visione del calcio. Se è vero che le squadre sono lo specchio del tecnico, questo sarà ancora più visibile tra qualche partita".
Il modulo è un 4-2-3-1 che si trasforma anche in 4-3-3?
"Sì, infatti il Ferencvaros è abbastanza speculare alla Fiorentina. Che è favorita, ma non si sa mai durante il match quali episodi possano presentarsi".
Chi le piace di più tra Beltran e Nzola?
"L'argentino l'ho visto giocare poco, mentre Nzola lo conosco e credo abbia grosse potenzialità. C'è chi si inserisce subito alla grande e chi, invece, fa un po' più fatica. Credo che nella Fiorentina possa avere rendimenti più che soddisfacenti. La Spezia non è una piazza facile, ma ovviamente non la si può paragonare a Firenze, dove si sente molto il peso della maglia. Nzola è una punta importante".
Da ct, per Bonaventura ci può essere un futuro in Nazionale?
"Non lo so, dipende dalla visione di Spalletti. Magari ci potrà essere una convocazione nell'immediato, estemporanea, a seconda dell'esigenza del mister. Però è chiaro che puntare su un Over 30 quando si vuole costruire una Nazionale per il futuro diventa complicato".
Che idea ha di Vincenzo Italiano?
"Sta dimostrando in pieno di meritare tutti gli elogi che gli vengono fatti. Gli piace un calcio propositivo e non di attesa, è coraggioso e sicuramente vede un calcio moderno. Poi per vincere bisogna cimentarsi in una grande squadra. L'anno scorso la Fiorentina è arrivata in due finali, può darsi che ne raggiunga una sola ma che poi la vinca".