RACCONTARE IL CALCIO

29.06.2011 10:00 di  Pier Francesco Listri   vedi letture
Pier Francesco Listri
Pier Francesco Listri

Eccomi qua. Felice di partecipare al più bel sito della Fiorentina, accanto a Lorenzo direttore e fra tanti amici tifosi e no.
Parlerò della Viola. Ma per cominciare consentite un discorso un po’ generale, che del resto la riguarda.

Il calcio è forse il più bel gioco del mondo. Credo che lo si possa partecipare in due modi: guardarlo come spettacolo; oppure viverlo come bandiera, come segno della nostra identità.
Come spettacolo sta fuori del tempo (una partita di vent’anni fa rivista oggi è ugualmente bella e emozionante). Se si guarda il calcio come spettacolo la cosa più importante che gli si chiede è il bel gioco. Se lo si vive come bandiera la cosa più importante è vincere.
Guai a dimenticare, con tutto il ciarpame di orpelli che gli mettiamo intorno, che il gioco del calcio è un miracolo: forza armonia eleganza imprevedibilità intese improvvise, beffe. Spesso la sua misteriosa bellezza supera le intenzioni di chi lo gioca e di chi lo guarda.
Tutto ciò, se è vero, richiede che del calcio si parlo con un linguaggio ricco, profondo, vario. Oggi per lo più invece il suo linguaggio è usurato piatto e ripetitivo.
Giacchè occorre tener conto che il calcio è per una sua parte, immutabile; eppure profondamente cambiato nel tempo. Vedevamo le partite di casa, oggi si vedono le partite del mondo; le vedevamo allo stadio oggi, le guardiamo in tv (che è molto diverso); le seguivamo accompagnate solo dal rumore dello stadio, oggi le seguiamo con il commentatore: non solo ma prima si preparano con i pronostici e si discutono con i risultati. Il gol – c’era o non c’era? – era un’irripetibile scheggia di assoluto; oggi la moviola ce lo ripropone per settimane.
Tutto questo ci ha fornito forse utili ma ingombranti occhiali per assistere al miracolo di una partita che richiede una lingua nuova e degna. Anche le parole precise e giuste, possono aiutare il calcio a ritornare bello com’è.
Amici e tifosi, alla prossima volta.