MONTELLA RIMANE, LA DIPLOMAZIA AL LAVORO. PER L'ANNUNCIO ALTRE 48 ORE. UNA VICENDA SBAGLIATA, MA CHE SERVA DI LEZIONE. DA LUNEDÌ VIA AL MERCATO: SERVONO RINFORZI
Donando alla prudenza il ruolo che merita, Montella dovrebbe restare alla Fiorentina. Questa settimana di passione dovrebbe concludersi con l’attesa fumata bianca lunedì prossimo, ma già da domani potremmo avere novità positive. La diplomazia viola, dopo la battaglia dei comunicati - dura e cruenta - si è messa al lavoro, cercando di ricucire uno strappo ormai prossimo al suo epilogo.
I dirigenti viola hanno lavorato per tutto il giorno e hanno trovato una sintesi con Montella. Del resto, a dispetto delle varie fiabe create più o meno artatamente, il tema dello scontro tra tecnico e vertice societario è rimasto lo stesso: per Montella questa squadra è alla fine di un ciclo e ha bisogno di almeno quattro giocatori nuovi, possibilmente forti, mentre per il club viola il gruppo non è a fine corsa e non ci sarebbe necessità di tanti calciatori nuovi.
Su questo terreno si è misurata la diplomazia dei fratelli Della Valle e anche sull’indicazione degli obiettivi futuri.
Nel frattempo la società si era premunita contattando Paulo Sousa e Ventura, tecnici pronti a lanciare la l’offensiva su Firenze.
Il problema resta un altro: perché la Fiorentina che ha fatto comunque una buona stagione si è complicata la vita nel momento più facile? Forse il male è antico. E risiede nella poca capacità di gestire situazioni particolari. Ritardi, tentennamenti, piccole paure che sembrano ingessare la dirigenza nei frangenti più duri. Non si capisce perché dal colloquio, franco e chiaro, diretto dal presidente Della Valle sabato scorso col tecnico, si sia giunti a questo fine settimana senza ancora una risposta certa e con due comunicati dei quali, francamente, i tifosi e non solo avrebbero fatto volentieri a meno. La società viola è cresciuta tanto negli ultimi due lustri, ma c’è ancora un gradino da salire.
Quello decisivo.
Attendiamo l’annuncio ufficiale della pace tra Montella e dirigenza: questo dovrebbe arrivare lunedì. Perdere questo allenatore sarebbe stato un errore grande. Poi via ai rinforzi: la proprietà che fino ad oggi ha dato sempre un contributo economico rilevante, non dovrà avere remore nello spingere ancora sull’acceleratore. La partita vera si gioca adesso. Fermarsi sarebbe una sconfitta. E Firenze non la meriterebbe.