LAMPI VIOLA A MOENA: SOTTIL E ZURKOWSKI OK. LA FIORENTINA CRESCE. MILENKOVIC, TUTTO E’ POSSIBILE. IN ATTESA DEL COLPO IN MEDIANA
Altra amichevole, altre indicazioni. Il livello si è alzato col Trento, squadra professionistica. Italiano ha pensato a due formazioni: una per il venerdì, una per la Triestina. Per provare tutti. Velocità, giro palla, esterni protagonisti, Mandragora sempre più dentro il gioco, di cose ne abbiamo buone viste. Altre da rivedere. Però la squadra si sforza di spendersi per i concetti di Italiano, come sempre.
Sottil e Zurkowski sono stati i migliori. Il primo ha dato continuità alle parole della sala stampa. Riccardo ha capito che questo è l’anno del dentro o fuori, decolla o si ridimensiona. Ha grandi mezzi, strappa come pochi, ma è arrivato il momento di tirare fuori questo grande patrimonio. E’ lui padrone del suo destino, rosso o nero, come al casinò.
Il polacco, reduce da una grande stagione a Empoli, ha le due fasi: difende e attacca, con buoni piedi. Il presidente Corsi sta facendo di tutto per riaverlo e questo dovrebbe far riflettere i dirigenti della Fiorentina. E’ vero che la società deve implementare il centrocampo con un grande acquisto, pensiamo a Lo Celso, ma è altrettanto corretto immaginare una riflessione su “Zurko”. Le due cose potrebbero stare assieme. Prima di privarsi di un elemento del genere bisogna pensare ai pro e contro. Di sicuro continuando su questa strada il polacco metterà in difficoltà Italiano.
La Fiorentina cresce, non c’è dubbio. E’ arrivato anche Dodò: potrà giocare in partite ufficiali solo quando la società avrà liberato un posto da extracomunitario, ma intanto si allena ed entra nel gruppo. Un bel rinforzo, non ci sono discussioni. Adesso serviranno i test internazionali con Galatasaray, nazionale del Qatar e Betis per certificare il grado di condizione internazionale della Fiorentina. Non saranno passaggi banali.
Milenkovic è lì a galleggio, sospeso tra una probabile partenza e una possibile permanenza. Inutile giraci attorno: tra la sua conferma o meno, passa tanto. Perché sostituirlo non è uno scherzo. Lui sfoglia la margherita, resto o non resto, mentre il tempo trascorre. Ogni giorno che si consuma e’ un piccolo vantaggio per la sua conferma.
A centrocampo Lo Celso rimane il preferito anche se serve una fuga in avanti dei tre attori in commedia.
I londinesi non possono alzare troppo la richiesta; il giocatore deve modulare l’aspettativa di ingaggio; la Fiorentina deve mettere qualcosa di più sul piatto. E’ l’argentino la quadratura del cerchio, l’uomo in grado di regalare un futuro diverso e migliore alla Fiorentina. A partire dalla sua grande esperienza internazionale.
Oggi la Triestina per chiudere il ritiro di Moena. Questa Fiorentina corre, spinta dall’ambizione di un gruppo deciso a seguire il suo formidabile leader, Italiano.