GIOCO IN RIPRESA, RISULTATI ANCHE. L’ATTACCO SI È SVEGLIATO: ORA CI SONO I GOL. IN RETE DODICI UOMINI DIVERSI. LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI PAGA MA LA STRADA È ANCORA LUNGA…

05.11.2022 10:15 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Mario Tenerani
GIOCO IN RIPRESA, RISULTATI ANCHE. L’ATTACCO SI È SVEGLIATO: ORA CI SONO I GOL. IN RETE DODICI UOMINI DIVERSI. LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI PAGA MA LA STRADA È ANCORA LUNGA…

I bravissimi storici del Museo Fiorentina ci ricordano che la vittoria dei viola in Lettonia è stata la numero 1600, dunque non banale. La statistica aiuta coloro che hanno arricciato il naso di fronte alla disinvolta affermazione dei viola allo Skonto Stadium. I lettoni si sono mostrati avversari modesti, ma vincere non è mai facile, soprattutto quando sei lontano alcune migliaia di chilometri da casa. Magari proprio la debolezza del Riga ha fatto aumentare i rimpianti di non aver chiuso il girone al primo posto: il fallito trionfo di Firenze all’andata è costato caro alla Fiorentina. Pazienza, servirà di lezione per crescere e irrobustirsi in Europa. A metà febbraio la Fiorentina giocherà un altro play off - dopo quello estivo col Twente - contro una delle sette retrocesse dall’Europa League (la Lazio in quanto italiana non può affrontare i viola: questa possibilità potrebbe materializzarsi, semmai, dai quarti di finale). Lunedì, cioè tra poche ore, conosceremo dall’urna di Nyon la prossima avversaria della Fiorentina, poi calerà momentaneamente il sipario sul palcoscenico continentale, se ne riparlerà nel 2023, tra più di 3 mesi. 

Meno male perché i viola, adesso, devono pensare solo al campionato anche se restano, prima della sosta, tre partite: domani la Samp a Marassi, mercoledì al Franchi la Salernitana e chiusura al Meazza a casa Milan. 

A gennaio, quando riprenderà la stagione, per la Fiorentina ci sarà pure la Coppa Italia, ma il campionato come impegni resterà predominante. Intanto qualcosa sembra essersi mosso nella Fiorentina. L’attacco si è svegliato e qualche gol è arrivato. Italiano ha anche alternato il 4-3-3 col 4-2-3-1, tentando di riempire la prima linea e non a caso, piano piano, si sono visti dei risultati. Politica dei piccoli passi, per carità, vietate iperboli di qualsiasi genere, ma la crescita graduale c’è.

Il reparto offensivo ha riportato nel tabellino dei marcatori Jovic e Cabral che avevano latitato a lungo. 

In totale sono saliti a quota 10 gol (il primo 6 e il secondo 4, tra Italia e Europa). La marcia è cominciata il 6 ottobre con il Basaksehir: Jovic - che aveva realizzato solo un gol il 14 agosto con la Cremonese - ha firmato uno dei 3 centri e da allora si è ripetuto con Heart, Inter e doppietta contro i turchi. 

Cabral aveva timbrato il 18 agosto col Twente, ma da quel periodo non aveva più buttato dentro un pallone fino al rigore contro l’Inter il 22 ottobre. Il 30 dello stesso mese ha segnato di nuovo con lo Spezia e quindi giovedì sera in Lettonia: un buon bilancio perché nelle ultime 4 gare ha fabbricato 3 reti. Un risveglio dal letargo che autorizza ad immaginare un domani migliore per la Fiorentina. Senza dimenticare le bollicine di Kouame, l’uomo che ha portato una ventata di aria fresca nell’attacco viola: con 3 reti e 6 assist. C’è anche Gonzalez, autore di 4 gol, ma l’argentino purtroppo trascorre ormai più tempo in infermeria che in campo. La Fiorentina ha un bisogno endemico di Gonzalez, la sua guarigione definitiva sarebbe la miglior medicina per una ipotetica rincorsa viola alle parti più nobili della classifica. 

Italiano può essere soddisfatto anche della cooperativa del gol: tra serie A ed Europa ci sono stati 12 goleador. A testimonianza che se anche il gioco è stato meno scintillante dell’annata precedente, la coralità della manovra non è venuta meno. 

La strada è ancora tanto lunga, però. La Fiorentina è tredicesima con 13 punti soltanto. Se da qui alla pausa ne portasse a casa almeno 6 le cose migliorerebbero un po’. Oggi ipotizzare un piazzamento europeo diventa dura: tra i viola e l’Udinese, ora settima a 23, ci sono 10 punti di distacco e 5 squadre nel mezzo. La classifica andrebbe ignorata: molto meglio alimentare questi segnali di progresso di cui abbiamo parlato e lavorare ventre a terra. I conti si faranno a primavera, meglio all’inizio di giugno. 

Nel frattempo la sfida di domani di Marassi non sarà un picnic. Il 16 maggio scorso ci fu il tracollo viola, nonostante la Fiorentina fosse in corsa per l’Europa: un 4-1 perentorio per i blucerchiati. Mentre l’ultimo pareggio in A tra Sampdoria e Fiorentina risale al gennaio 2019 (3-3 al Franchi). Da allora il bilancio è in equilibrio con 3 successi per parte. La Fiorentina si troverà davanti una formazione in lotta per non retrocedere, con annessi problemi societari: questo è il peggior avvio nella storia della Sampdoria. I blucerchiati avevano sempre raccolto almeno 7 punti nelle prime 12 partite di un torneo di serie A. Dal ’74/’75 la formazione ligure non vinceva solo una delle prime 12 gare. I viola, come detto, stanno modificando in parte il proprio gioco: più verticalizzazioni, meno costruzione dal basso e minor controllo del pallone. Ma i dati, invece, dicono che ancora oggi la Fiorentina è una delle 7 squadre dei maggiori 5 campionati europei a viaggiare con un possesso palla medio superiore al 60 per cento. Le altre sono Bayern Monaco, Manchester City, Barcellona, Liverpool, PSG e Chelsea. 

Chiudiamo con Bonaventura che quando vede Samp combina sempre qualcosa di buono: si tratta, infatti, di una delle 2 formazioni – insieme all’Inter – contro cui Jack ha partecipato direttamente a più gol in A: sono 7 (in totale 4 reti e 3 assist). L’ultima volta che è stato coinvolto in un gol a Genova contro la Samp risale al luglio 2020 (assist per la rete di Leão del definitivo 4-1 del Milan).

Siamo allo sprint finale e ci aspettiamo una Fiorentina formato europeo.