FIORENTINA, LA STORIA TI IMPONE UNA NOTTE DA SOGNO, ALZA LA COPPA E TRASFORMA IL MAI UNA GIOIA IN UN LONTANO RICORDO. ITALIANO: E SE DOMANI...E SOTTOLINEO SE

29.05.2024 10:28 di  Pietro Lazzerini   vedi letture
FIORENTINA, LA STORIA TI IMPONE UNA NOTTE DA SOGNO, ALZA LA COPPA E TRASFORMA IL MAI UNA GIOIA IN UN LONTANO RICORDO. ITALIANO: E SE DOMANI...E SOTTOLINEO SE
© foto di pietro.lazzerini

Ci siamo. Non c'è più tempo. Dopo un anno passato ad aspettare questa giornata, tutto il popolo fiorentino, quello che abbraccia tutti i Viola da Sidney fino al New Jersey passando chiaramente dalle strade del Centro Storico, è pronto a vivere un'altra serata di gala. L'importante, come detto, è che non ci sia più tempo da dover aspettare, perché la tensione ha ormai raggiunto il suo culmine e non c'è niente che la possa placare, se non il campo. E, ci siamo. Finalmente

Ad Atene si respira il clima del grande evento in ogni angolo, in ogni bar o ristorante, per le strade ma anche sui taxi. Decisamente altre sensazioni, altro peso, rispetto a quanto vissuto la stagione passata prima della finale di Praga. Qui tutti attendono questa partita come l'evento dell'anno. Non sarà Grecia contro Fiorentina, come qualcuno dalle parti del Pireo vorrebbe far credere, ma insomma la pressione sarà altissima. L'Olympiacos è la squadra più tifata di Grecia e allo stesso tempo anche la più odiata. Per questo, volenti o nolenti, tutti gli occhi ateniesi e non solo saranno puntati sulla OPAP Arena. Vantaggio? Svantaggio? Lo dirà solo il campo, ma intanto il clima, è da grande evento e nei grandi eventi non si può far altro che esaltarsi. 

È il momento di farlo, lo impone la storia recente di questa Fiorentina, il triennio passato a rincorrere un qualcosa da anni sognato e mai raggiunto. E questa volta, non potrà essere un altro sogno infranto sul più bello. L'incubo lo abbiamo già vissuto, lo hanno già vissuto anche i calciatori, il club e tutto l'ambiente. Basta, è il momento. E lo sanno tutti, dal presidente Commisso arrivato all'ultimo pur di stare vicino ai suoi, fino a Italiano, che solo all'indomani inizierà a pensare a cosa sarà della sua carriera. Già domani, al triplice fischio, gli verrà chiesto del dopo domani. Ma non è questo il giorno, anche se i nodi, presto verranno al pettine. E chissà che quel "tutto può succedere" lanciato tra un sospiro e un sorriso in sala stampa alla vigilia della notte più importante della stagione, non apra scenari impensabili solo qualche settimana fa. Ma non è questo il giorno. Se ne riparlerà, più avanti

Fiorentina, metti in campo l'esperienza degli ultimi mesi e regala al tuo popolo la gioia che merita. Se non oggi, quando? Tutti insieme, per un trofeo che manca da troppo tempo. Tutti insieme, per celebrare un gruppo che con grandi limiti, ci ha regalato emozioni che impossibili da immaginare quando Gattuso chiuse la porta dicendo addio senza nemmeno aver detto buongiorno. Se la meritano, ce la meritiamo. Non c'è altro da aggiungere, per ora. Con tanti saluti a chi stasera sarà coerente e dopo aver chiamato la Conference "coppetta" per mesi, da quella eventuale gioia, se ne terrà alla larga