ECCO CHI SONO I NEMICI DI ROCCO. NON SI ILLUDANO: NON MOLLERÀ. CHI HA MESSO JOKER? TELEFONATA DELLA SQUADRA AL PRESIDENTE: TUTTI COMPATTI NEL DOPO VLAHOVIC. BALLOTTAGGIO PIATEK-CABRAL.

03.02.2022 11:05 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ECCO CHI SONO I NEMICI DI ROCCO. NON SI ILLUDANO: NON MOLLERÀ. CHI HA MESSO JOKER? TELEFONATA DELLA SQUADRA AL PRESIDENTE: TUTTI COMPATTI NEL DOPO VLAHOVIC. BALLOTTAGGIO PIATEK-CABRAL.

Dove porteranno le riflessioni di Rocco Commisso?

E’ questa la domanda che circola in città, fra i tifosi, da almeno due giorni, un secondo dopo lo sfogo del presidente sui canali social della società. Una risposta ovviamente non c’è, quello che succederà è solo nella testa di Commisso, ma mettendo insieme le sensazioni, facendo l’analisi della situazione dopo un giro d’orizzonte con chi lo conosce bene, e soprattutto riascoltando attentamente le parole e il tono della voce, credo di aver capito che Rocco non molla e non mollerà tanto facilmente. Non ha mai mollato nulla in vita sua, non lascerà la Fiorentina. Almeno non ora, ma quando lo deciderà lui e non quelli che lo stanno spingendo verso la porta.

La delusione e l’amarezza per tutto ciò che è successo nell’ultima settimana sono normali e dico la verità: per le offese mi sarei incazzato anch’io. L’ho sempre detto e scritto a proposito di tutti, potenti e meno, uso lo stesso metro anche per me stesso: si parla di calcio, ci si divide, si discute, si parteggia, ma chi offende non può essere tollerato, non deve avere spazi o diritti. I tifosi veri non lo fanno, lo fanno gli altri. E questi altri vanno perseguiti.

Quindi, a proposito di Joker e della giusta rabbia di Rocco, mi chiedo come mai non ci siano un controllo costante e una sicurezza efficace sul Ponte Vecchio, in una fra le città più sicure del mondo come sostiene spesso il sindaco. Sarà...

Ora sappiamo invece che non c’è niente in zona capace di individuare subito, fermare e immortalare quello o quelli che hanno messo (non credo in un secondo) Joker sul Ponte Vecchio, luogo “sacro” fra le bellezze dell’umanità e non solo di Firenze. Se si pensa che bastino due misere telecamere, se si possono fare impunemente certe cose in quel posto lì, nel cuore di Firenze e del mondo, vuol dire che altrettanto impunemente si può fare di tutto. Servirebbero spiegazioni serie, circostanziate e non di maniera.

Ponte Vecchio senza un controllo preventivo efficace e moderno e senza monitoraggio continuo, ma scherziamo?

Questo passaggio gravissimo, al di là dell’offesa a Rocco, sembra sfuggito ai più, tutti tesi a pensare a Vlahovic. Spero ancora che almeno qualche risposta e qualche nome l’amministrazione, i vigili urbani e le forze dell’ordine lo riescano a dare al più presto. E’ passata una settimana e non essere ancora arrivati neppure a individuare un colpevole non è una bella roba. Almeno, visti i ritardi, siamo sicuri che fossero accese le telecamere?

Così, tanto per capire a che punto siamo con la sicurezza che dovrebbe essere un bene di tutti, oltre al buon nome di Rocco.

Il presidente però sbaglia, e l’ho scritto tante volte, nel rompersi il fegato attorno a quelli che parlando di calcio non la pensano come lui o non applaudono a quello che fa. Sbagliava anche quando se la prendeva con me che criticavo la girandola degli allenatori prima dell’avvento Italiano. Di calcio, a torto o a ragione, capendone o non capendo niente, ne parlano tutti dalla mattina alla sera. A Firenze in particolare. Le ho scritto già diverse volte che i tifosi del Milan hanno contestato Berlusconi dopo ventisette titoli vinti (e che titoli) e che Galliani (grande dirigente) è stato purtroppo costretto a girare sotto scorta. Questi sono eccessi, ma l’unanimismo nel calcio non è mai esistito e mai esisterà. E Firenze si divide su tutto. Quest’estate dopo la vittoria dell’Italia ho sentito uno dire: “Mancini non mi è piaciuto, ha sbagliato formazione. Colpa sua se siamo arrivati ai rigori”.

Dunque, come diceva Dante “Non ti curar di lor ma guarda e passa”, faccia semplicemente i suoi programmi. Vada avanti. Lasci criticare anche la minoranza visto che (fra l’altro) secondo un sondaggio di questo giornale online il 75 per cento approva il mercato.

E Vlahovic?

Dico per l’ennesima volta che è stata una grande operazione. Vendere a 80 milioni un giocatore in scadenza fra un anno, con un accordo già preso con un’altra società e quindi senza possibilità di cederlo ad altre ora e mai, è stato davvero un colpo. Forse favorito dall’infortunio di Chiesa e dalle paure della Juve, ma comunque è qualcosa che accrescerà la Fiorentina e non solo economicamente se quei soldi (come abbiamo cominciato a vedere) saranno reinvestiti bene. Ho già scritto che tenere Vlahovic per fargli un dispetto sarebbe stato un suicidio. Fra un anno saresti stato senza centroavanti e senza soldi in cassa. Forse anche fuori dall’Europa.

Ora hai soldi in cassa e un programma di espansione. Poi io rispetto tutte le opinioni, capisco che per qualcuno la sua società è la più grande del mondo, ma non è così. Quel calcio descritto da quel qualcuno non esiste più, il modello intermedio che funziona è l’Atalanta. Vendi e reinvesti bene.

Non direi queste cose se non avessi visto programmazione e due colpi interessanti e di prospettiva come Cabral e Ikonè. E altri arriveranno in estate. Poi, per carità, nessuno è perfetto e qualche errore c’è stato. Vlahovic era fortissimo e i suoi gol mancheranno, qualcuno ha sbagliato a fidarsi di Dusan che ha preso in giro tutti con quella faccina da bravo figliolo, forse il contratto gli andava fatto rinnovare a forza quando Prandelli ha deciso di lanciarlo titolare. Molto più probabilmente però la storia era già scritta da tempo e il finale con 80 milioni in tasca non è poi così brutto.

Ma con chi ce l’ha Commisso?

Chi sono quelli che lo stanno ostacolando nei suoi programmi pro-Fiorentina, come detto nell’ultima esternazione?

Non ci vuole un genio, se ripensiamo alla storia dei quasi tre anni di Commisso a Firenze, per individuare il nemico nelle istituzioni e non soltanto nella burocrazia italica. E’ evidente che al ricco americano non siano stati fatti ponti d’oro, ma Rocco in quanto imprenditore non ha avuto neppure il terreno favorevole che di solito la politica offre a chi investe e crea posti di lavoro. Questo è il peccato originale che si chiama Mercafir, che si chiama Campi, che si chiama Franchi.

Una classe politica lungimirante si sarebbe sbattuta non per fare favori, ma con leggi e possibilità alla mano, per trovare una soluzione per costruire lo stadio che Rocco avrebbe voluto fare investendo 300 milioni. E’ chiaro che il no prima deciso poi mascherato di Nardella sindaco metropolitano abbia ispirato il comportamento della Regione e di molti comuni limitrofi a quello di Firenze. Non sono illazioni, è storia. Probabilmente con un presidente gradito alle istituzioni e diverso da Rocco si sarebbe trovato il modo di fare le strade per Campi…e ne dico solo una. Le altre le tengo per la prossima puntata.

Nel mirino c’è anche la Soprintendenza, ma qui entra il ballo il Paese Italia con i suoi pregi e i suoi difetti. Era impensabile radere al suolo il Franchi, ma anche di abbatterlo in parte, come abbiamo visto. E l’operazione restauro in atto ora viene vista da Rocco come una accelerata per metterlo con le spalle al muro e costringerlo a fare quello che non vuole. Non lo farà, non metterà soldi nel nuovo Franchi (se verrà) e forse anche per questo sta diventando sempre più scomodo.

E allora torniamo a bomba: qualcuno festeggerebbe se se ne andasse? Fate voi.

Ma Rocco non mollerà e nonostante la delusione e la stanchezza, appena recuperata la forma fisica, ha fatto sapere che le sue battaglie le porterà fino in fondo. La “guerra” non gli fa paura e l’ha dimostrato.

Fra l’altro sembrano nati ostacoli anche per il parcheggio del Viola Park, già promesso più volte dalla Regione e non solo, che ne ostacolerebbe l’agibilità. Non basta. La Soprintendenza pare non voglia campi di erba sintetica e i campi con le righe bianche tracciate. Se così fosse sarebbe farsesco. Dai l’ok per i campi di calcio e poi non li fai tracciare…Ripeto, spero siano solo voci. Roba da fermare un treno in corsa…

In quanto ai tifosi, loro fanno i tifosi e possono ragionare con il cuore e con la pancia. Capisco che Vlahovic alla Juve sia doloroso, capisco la Juve, capisco tutto, ma dopo la rabbia e la delusione posso solo consigliare, neanche fossi Marzullo, di farsi qualche domanda e di darsi una risposta del tipo, se questi soldi saranno reinvestiti bene, se dopo questi due acquisti in estate arriveranno altri 3-4 giocatori, la Fiorentina sarà più forte?

Ognuno risponda per sè, non voglio mica convincere nessuno. Per carità.

E, soprattutto, questo è il momento di stare uniti. Fossi la Fiesole sabato sera entrerei solo per stare vicino alla squadra e a Italiano, per  creare quel fortino che può dare la spinta verso l’Europa. Per dare un segnale forte di compattezza.

La squadra e l’allenatore questo discorso l’hanno già fatto. E’ stato proprio Italiano a stimolare la reazione di tutti, dimostrare che la Fiorentina vale oggi come quando c’era Vlahovic è la sfida che tutti hanno deciso di affrontare. Tutti daranno qualcosa di più, uniti come mai.

E questo è stato detto ieri da capitan Biraghi a Rocco Commisso in una lunga telefonata fatta in nome e per conto della squadra. Il messaggio è forte e chiaro, vedremo sabato sul campo contro la Lazio cosa scaturirà.

A proposito, chi giocherà?

Togliamo ufficialmente dalla lista Pulgar, l’affare è chiuso. Voleva più spazio, s’era depresso, ha voglia di dimostrare e il prestito al Galatasaray può rilanciarlo. Come vice-Torreira era più adatto di Amrabat, ma tenerli tutti sarebbe stato un problema per la gestione del lavoro settimanale. Nel caso sta crescendo il giovane Bianco che comunque è sempre sotto osservazione da parte di Italiano.

Difficile fare valutazione di squadra dopo due settimane di stop, sudamericani in viaggio e quello che c’è stato.

La maglia numero nove dovrebbe andare a Piatek che è qui da un mese e conosce meglio i meccanismi e i movimenti di gioco, ma Cabral è già in rampa di lancio. Tornano Biraghi e Saponara, sugli esterni Ikonè si muove meglio, sta imparando, ma forse con Sarri che mette a destra Pedro e a sinistra Anderson, dall’inizio serviranno i più esperti nel calcio di Italiano. Vedremo. Di sicuro servirà gamba per le ripartenze negli spazi che la Lazio di solito lascia e grande aggressività in tutto il campo. In porta vedo Terracciano, a destra obbligato Venuti. Non so se Castrovilli partirà dall’inizio, ma recuperare questo giocatore ad alto livello è uno degli obiettivi che si sono dati Italiano e il suo staff. E’ da lui che tutti si aspettano di più, anche qualche golletto per dimenticare più in fretta tutto e tutti…