DI FRANCESCO HA DETTO SÌ A CORVINO. COME SAREBBE LA SUA FIORENTINA. RESTA IL CONTRATTO COL SASSUOLO. DECISIONE DOPO PASQUA. GLI ALTRI CANDIDATI. ADV SODDISFATTO, NON DEVE FINANZIARE LA CAMPAGNA ACQUISTI

28.03.2017 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
DI FRANCESCO HA DETTO SÌ A CORVINO. COME SAREBBE LA SUA FIORENTINA. RESTA IL CONTRATTO COL SASSUOLO. DECISIONE DOPO PASQUA. GLI ALTRI CANDIDATI. ADV SODDISFATTO, NON DEVE FINANZIARE LA CAMPAGNA ACQUISTI
© foto di Federico De Luca

Eusebio Di Francesco, all’improvviso, è diventato il candidato ufficiale per la panchina della Fiorentina. La conferma alle voci e ai si dice è arrivata ieri sera poco dopo le 18 quando i bravissimi colleghi di questo sito, Firenzeviola, hanno sorpreso l’allenatore del Sassuolo mentre usciva dalla casa di Pantaleo Corvino in zona Gioberti. Uno scoop per Firenzeviola, presi con le mani nella marmellata quelli della Fiorentina. Inutili e imbarazzanti i tentativi della società di nascondere i fatti dimostrati da un video. "Nessun incontro, Corvino è stato tutto il pomeriggio a Scandicci" hanno fatto sapere informalmente dalla Fiorentina.

Le ipotesi allora sono almeno due, Di Francesco è andato a mettere il suo curriculum nella cassetta postale di Corvino (non si sa mai) oppure voleva fare la spesa prima di tornare a Sassuolo e si è perso cercando la Coop di via Cimabue. Scherzi a parte, questo è un altro segnale inquietante: quando Corvino era Corvino (quello vero) neppure Google map era capace di seguire i suoi spostamenti  a sorpresa. Tornando all’incontro di oggi pomeriggio, dopo mesi di riflessioni, contatti, telefonate e ipotesi per scegliere il nuovo allenatore della Fiorentina, è cominciata l’ultima fase, quella che porterà alla decisione finale attorno a Pasqua. La rosa dei candidati dopo il no di Giampaolo e altri sondaggi andati a vuoto, si è sostanzialmente ristretta a Di Francesco e Maran con uno spiraglio per Mazzarri che però guadagna troppo e prima vuole salvare con certezza il Watford.

Ecco allora che sono cominciati i colloqui operativi. Ieri Di Francesco era a Coverciano dove è arrivato terzo (non male) nella Panchina d’oro e Corvino ne ha approfittato. Finito il pranzo, il direttore generale viola lo ha invitato a prendere il caffè (nel video si vede anche Cappelletti, uomo fidato di Corvino), A casa del Dg viola dovrebbe essersi intrattenuto per un paio d’ore. C’erano soprattutto da chiarire delle perplessità emerse anche durante il Cda di venerdì scorso, sul fatto che Di Francesco avesse in testa la Roma e aspettasse la chiamata dei giallorossi. L’equivoco è stato chiarito, Di Francesco piace ai Della Valle da anni, ora è pronto a rispondere sì alla chiamata della Fiorentina. Si sarebbe parlato anche di giocatori graditi, di modulo tattico (il 4-3-3 non è un dogma), di giovani da lanciare e di obiettivi viola.

Da Sassuolo filtrano notizie positive sul colloquio, Di Francesco è descritto come molto soddisfatto, anche se l’imbarazzo è evidente. L’allenatore ha un contratto per altri due anni con clausola rescissoria, il contatto con i viola senza l’ok della società potrebbe creare un incidente diplomatico non da poco con Squinzi. Ma Corvino e Di Francesco non potevano vedersi in un albergo di Milano (tanto per dirne una) o in una piazzola dell’autostrada a Roncobilaccio? Non sarà che Cognigni ha tagliato pure sul rimborso spese di Corvino? Misteri del pallone. Comunque, è probabile che dopo questo primo faccia a faccia, Corvino non si fermi qui e voglia incontrare personalmente anche Maran e gli altri ancora in corsa, anche se Di Francesco oggi è chiaramente in pole position.

La decisione ultima non potrà tardare ancora molto anche se questo empasse e le lunghe riflessioni hanno motivazioni solidissime: la scelta non si può sbagliare. Gli errori devono essere ridotti al minimo, possibilmente a zero. Dopo il flop nella gestione di Sousa e prima ancora con quella di Montella, la società Fiorentina non può permettersi nuovi passi falsi. Fra l’altro l’allenatore che verrà dovrà gestire una importante rivoluzione, l’inizio di una stagione che dovrebbe portare nuove soddisfazioni e un ritrovato entusiasmo. Almeno si spera. Dal Consiglio di venerdì scorso, finalmente, sono emersi dei dati economici molto confortanti dopo due anni di pianti e lamenti che hanno portato a campagne acquisti disastrose con errori a ripetizione, fino al fallimento totale di questa stagione finita a febbraio.

Oggi i Della Valle possono respirare, non dovranno mettere nella Fiorentina neppure un euro: i conti tornano e questo è quello che volevano. Il fatturato è aumentato a quasi 140 milioni (bravi), al sesto posto della graduatoria della serie A con il Napoli vicinissimo (attorno ai 150) e la Lazio dietro, molto staccata. Cosa significa tutto questo?

Che da oggi in poi si dovrebbero vedere cose di calcio vero. Cognigni ha sempre detto che il freno era il fatturato. Se il Napoli è in Champions e fattura poco di più, la Lazio è avanti in classifica e incassa meno, vuol dire che sono stati più bravi. Lapalissiano.

Ora tocca ai manager viola dimostrare di poter recuperare potendo aumentare il monte ingaggi e di conseguenza portare giocatori più forti. La prossima campagna acquisti sarà in autofinanziamento, ma comunque un bel test per capire se Corvino oltre ad allenare i giornalisti (non tutti) è ancora in grado di essere protagonista, ha ancora gli agganci giusti per mettere in piedi una squadra forte come ai bei tempi. Dovrà vendere bene (il materiale c’è) e comprare ancora meglio.

Ma il nodo vero sarà Bernardeschi. Se la Fiorentina non  riuscirà a trattenere questo ragazzo destinato a diventare una bandiera viola, se non sarà in grado di offrirgli un rinnovo di contratto degno del mercato attuale e non gli fornirà le garanzie tecniche necessarie per credere in questa società, vorrà dire che i Della Valle non potranno avere un futuro. E lo stadio è destinato ad essere solo un cavallo di Troia.