DELLA VALLE: 48 ORE PER DECIDERE, FIRENZE NON ASPETTA PIÙ

21.05.2012 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
Mario Tenerani
Mario Tenerani
© foto di Firenze Viola

Un'attesa che alimenta l'incertezza, che non aiuta la Fiorentina, che infastidisce i tifosi, che non porta nulla di buono. Il momento delle decisioni non può essere più procrastinato.
Dopo la partita di Lecce il presidente Cognigni aveva detto che era tutto sistemato. Dopo l'ultima di campionato Andrea Della Valle si era preso una decina di giorni. Nel frattempo il quasi certo direttore sportivo Oriali, si è trasformato in un sicuro mancato arrivo. Le motivazioni di Oriali, ribadite poche ore fa proprio a Firenze durante una premiazione, non hanno fatto che gettare altre ombre sulla gestione societaria di questo frangente. Oriali per la Fiorentina è un'occasione persa; un rifiuto, quello dell'ex manager nerazzurro, che non fa grande pubblicità alla riapertura del ciclo viola.
Diego e Andrea Della Valle hanno deciso di prendere prima l'allenatore del direttore sportivo o generale: legittimo, ma poco ortodosso. Una vecchia regola del calcio direbbe proprio il contrario.
Bene, però che lo prendano finalmente il tecnico al quale sarà affidata la ripartenza della Fiorentina. Diego Della Valle ha imminenti impegni all'estero, il fratello Andrea pare di no: oggi e domani dovrebbe essere in azienda. In queste 48 ore i fratelli marchigiani dovranno scegliere l'allenatore. Se rimandassero ulteriormente la decisione scoppierebbe la bufera dei tifosi: l'ambiente è carico. 
L'ennesima prova straordinaria del Pescara, che a Marassi ha asfaltato la Samp conquistando la promozione in A, ha fatto aumentare in casa viola ancora di più il fascino di Zeman. Andrea Della Valle e una fetta di dirigenza spingono per il boemo. Il fratello Diego e un'altra porzione di società amano Ranieri. Intanto sono entrati in ballo Reja, Dunga e addirittura Pea. La città ha scelto da tempo: vuole Zeman.
Intanto, il super osservatore Macia sta setacciando il mercato, lavorando in pratica da diesse, in attesa che arrivi quello vero. Anche in questa manovra c'è qualcosa di poco ortodosso: comprare giocatori per un allenatore che ancora non c'è e quando ci sarà potrebbe non gradirli è francamente singolare.
C'è solo un metodo per cancellare equivoci e titubanze: declinare il verbo agire.   

Mario Tenerani

giornalista de Il giornale della Toscana