“ALTRIMENTI ME NE VADO”. È IL GIORNO DEL TAR, ROCCO INCROCIA LE DITA E MANDA SEGNALI PRECISI. GATTUSO PRENDE TEMPO, SU VLAHOVIC I VIOLA INSISTONO: RESTA ANCHE SENZA CONTRATTO. BEPPE VUOL VINCERE, A CROTONE NIENTE ESPERIMENTI
Incrociamo le dita. Oggi è un giorno fondamentale per il futuro della Fiorentina. Dalla decisione del Tar della Toscana passa il futuro del Viola Park, il progetto a cui Rocco Commisso, in assenza dello stadio di proprietà, tiene più di qualsiasi altro. Per lui è inconcepibile che qualcuno si metta di traverso al nuovo centro sportivo, soprattutto dopo che Regione, Città Metropolitana, Soprintendenza e Comune di Bagno a Ripoli hanno dato il via libera a un investimento da oltre 80 milioni di euro. E su questo ha ragione: tra poco più di un anno il Viola Park sarà il fiore all’occhiello viola, un patrimonio del club e di tutta la città di Firenze, prima ancora che di Commisso. Sono decenni che aspettiamo di vederlo nascere, sono anni che ci ronza in testa quella frase di Prandelli (“il centro sportivo vale 5-6 punti in classifica in più”) e che i giovani viola sono costretti a fare il giro dei quartieri per allenarsi e giocare le loro partite. Italia Nostra parla di “speculazione privata in terreni agricoli”, e su questo il giudice dovrà fare la sua scelta. Commisso però in questi mesi di tira e molla ha continuato a dire sì a tutto, pur di arrivare all’obiettivo. Ha detto sì a costruire edifici più bassi per non impattare sul paesaggio (con conseguente aumento degli scavi e dei costi), ha cambiato il progetto iniziale per proteggere i reperti archeologici trovati durante i primi lavori, ha rinunciato a qualche campo e messo sul piatto altri milioni. Ora chiede soltanto di vedere ultimata la sua idea, altrimenti, come dice lui “allora sì che me ne vado a casa”. Una frase sibillina che fa capire che, in caso di bocciatura dal Tar, nei prossimi giorni si parlerà di qualcosa di molto diverso e più importante, rispetto al nome del nuovo allenatore.
In casa viola questi sono giorni importanti, fondamentali per disegnare il futuro. Gattuso ha chiesto tempo, pretende di avere tutto il suo staff a disposizione e libertà nelle scelte, ha molte offerte e vuole vederci chiaro prima di impegnarsi con qualcuno. La Juve aspetta di capire se giocherà in Champions, Lotito riflette su Inzaghi (la prossima settimana l’incontro per il rinnovo) e pensa proprio a Rino, il Napoli stesso potrebbe tentare di convincerlo a restare. La situazione è fluida, alla Fiorentina non resta che insistere. E nel frattempo studiare alternative, anche straniere, anche a sorpresa, se necessario. Ancora qualche giorno e sapremo, dopo la fine del campionato le tessere del mosaico andranno al loro posto. Con Vlahovic invece la situazione è più chiara: la Fiorentina vuol tenerlo in ogni modo, Dusan lo sa e il procuratore pure. Crescere almeno un altro anno in viola per altro sarebbe la soluzione ideale anche per lui, che dopo il grande campionato appena fatto, ha bisogno di confermarsi prima di bussare le porte delle big europee. “Cercheremo di accontentarlo”, dice Rocco. In ballo, oltre ai soldi per il giocatore, ci sono quelli per chi lo gestisce. E naturalmente il discorso sulla clausola, sempre difficile da affrontare perché in questi casi i club la vogliono alta, mentre chi tutela gli interessi dei tesserati, mira ad abbassarla il più possibile. Anche per questo, l’ipotesi che Vlahovic resti senza rinnovo, pericolosa per certi aspetti, resta in ballo.
In tutto questo, Beppe prepara la sua ultima in viola con un unico obiettivo: vincere. Commisso infatti vorrebbe superare Udinese e Bologna, e Iachini farà di tutto per accontentarlo. Difficile dunque, almeno dall’inizio, vedere in campo giovani e scommesse, tipo Montiel e Kokorin, anche se vedere qualche faccia nuova sarebbe un motivo di interesse in questo finale che di affascinante non ha proprio niente. La cosa buona è che finalmente il conto alla rovescia sta per finire. Sabato si chiude un capitolo triste. Da lunedì, sempre che il Tar non ci metta lo zampino, sarà futuro. In cui costruire una squadra all’altezza delle ambizioni di Firenze.