FUSER, Lazaroni mi ha insegnato a tirare le punizioni
L'ex centrocampista Diego Fuser è stato intervistato da TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto: "Giocare senza pubblico è un po' triste, logico che sia difficile trovare gli stimoli giusti: i tifosi ti danno adrenalina e la carica in più. Le condizioni sono difficili, è un altro calcio".
Il caldo è davvero un problema?
"Vero che giocando a 20 gradi invece che a 30 hai altre prestazioni, senti meno la fatica. Giocare ogni tre giorni in queste condizioni genera un dispendio enorme di energie fisiche e mentali, una fatica ulteriore".
Qual è l'allenatore che le ha insegnato di più in carriera?
"Sacchi tatticamente mi ha insegnato. Passando dal Torino, dove la tattica non esisteva neanche, al Milan, è stato un impatto tale che ripartivo da zero. Mi ha insegnato tante cose, ma anche Lazaroni che mi ha insegnato a calciare le punizioni...".
Fu lui?
"Sì, in quell'anno a Firenze. Per me è stato un anno bellissimo, la ricordo sempre con grande passione. Andai anche in nazionale, quindi fu importantissimo. Io non tiravo le punizioni, lui mi vide e tutti i sabati mi metteva lì per imparare a calciarle bene. Fondamentale".