OLANDA, Terra di buoni affari

Ecco l'editoriale di TMW. Oggi parla Federico Casotti, profondo conoscitore del calcio nordeuropeo, da quattro stagioni è la voce ufficiale della Eredivisie su Sportitalia.
Nella Foto: Bruno Silva
16.12.2007 07:33 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMWnews.it

Il mio prof di olandese all'Università lo amava ripetere spesso: “Goedkoop, buon affare: una delle prime parole da imparare”. Lo faceva con autoironia, visto che gli olandesi quanto a parsimonia non sono da meno degli scozzesi. Ma la parola “goedkoop” può valere forse mai come di questi tempi anche per il calciomercato, dove la Eredivisie riesce ancora a essere un posto in cui, a patto di muoversi per tempo e arrivare prima degli altri, è possibile realizzare colpi interessanti soprattutto in prospettiva, visto che non è inusuale trovarsi davanti a ventenni con già un'ottantina di presenze in prima squadra. Come dicevamo, il punto è arrivare prima dei club spagnoli e inglesi, ormai mete privilegiate per chi decide di lasciare zoccoli e mulini a vento e tentare il salto di qualità. Da tempo si parla di un possibile arrivo di Huntelaar alla Juventus. Il bomber dell'Ajax sta affrontando una stagione delicata, quella del passaggio da promessa a campione completo: 13 gol in 14 gare di campionato sono un ottimo bottino, anche perchè abbinato a un gioco più al servizio della squadra, a una maggiore applicazione sui calci piazzati e a una fascia di capitano che lo responsabilizza caratterialmente. Per 18 milioni di € la Juve o chi per lei si troverà a giugno con un attaccante completo e pronto al grande salto senza timore di bruciarsi. Sempre in ambiente Ajax, Fiorentina e ancora Juventus sarebbero le destinazioni ideali di Maduro, che a giugno, a 23 anni, si svincolerà a costo zero. Ottimo come vertice basso di centrocampo, buono anche come difensore centrale, sarebbe un delitto lasciarselo scappare senza nemmeno averci provato. Nel buon campionato del Feyenoord c'è lo zampino di due ventenni che a centrocampo sanno il fatto loro. Jonathan De Guzman ha già accumulato 75 presenze in Eredivisie: regista di centrocampo che abbina visione di gioco a un tiro micidiale sui calci piazzati. Il Chelsea lo scorso anno offrì 11 milioni di €, il Feyenoord declinò. Più abbordabile Luigi Bruins, figlio d'arte anche se per parte della madre (!) italiana. I legami tricolori di Bruins si rivelano anche nello stile di gioco, molto simile a quello del primo Del Piero. Bruins è un fantasista che ama partire dalle fasce per portarsi verso il centro e provare l'assist. Decisivo lo scorso anno nella salvezza del non fenomenale Excelsior, potrebbe venir via a giugno a cifre più umane rispetto a De Guzman. Sempre in tema di cursori di fascia, un altro nome caldo è quello di Moussà Dembelè dell'AZ, ventenne speranza del calcio belga. Van Gaal lo schiera spesso come seconda punta, ma rende bene anche come centrocampista “alla Nedved”.

Nel 2006 rifiutò il Real Madrid preferendo una maglia sicura all'AZ piuttosto che la squadra B al Bernabeu, ora davanti a una buona offerta potrebbe anche cambiare idea.
Questo per la fascia alta. In realtà la Eredivisie offre “goedkopen” in quantità anche per chi ha un budget più limitato. Non è un mistero che la Sampdoria abbia monitorato a lungo Piet Velthuizen, 21enne portiere del Vitesse destinato a placare la crisi nel ruolo che da tempo attanaglia l'Olanda anche in chiave Nazionale. La Eredivisie non sarà forse la patria eletta dei difensori centrali, ma un investimento sul 22enne del Feyenoord Ron Vlaar potrebbe pagare bene, ammesso che riesca a liberarsi dai guai fisici che lo hanno perseguitato nell'ultimo anno. La doppia sfida contro la Fiorentina ha messo in mostra un paio di elementi interessanti del Groningen: il 25enne centrocampista Goran Lovrè e soprattutto l'uruguaiano Bruno Silva, che per caratteristiche ricorda con le dovute proporzioni il milanista Oddo. Rendimento garantito come pendolino sulla destra, unito a un tiro dalla distanza che spesso ha cavato dagli impacci l'undici biancoverde. Sempre in tema di esterni, è ricco il ventaglio di opzioni sulla fascia sinistra, nervo scoperto di tante squadre italiane. Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche: dall'iperpubblicizzato Emanuelson (ma la Roma dovrà vedersela a gennaio con Arsenal e Valencia), ai meno noti Klavan e Magrelishvili. Il primo ha 22 anni, è nazionale estone e negli ultimi due anni si è distinto per qualità anche in una squadra di bassa fascia come l'Heracles; il secondo è israeliano e in questi primi mesi al Vitesse ha confermato le buone impressioni destate anche in Coppa UEFA con il Maccabi Haifa. L'elenco potrebbe continuare a lungo, vi voglio lasciare sul taccuino un ultimo paio di nomi. Innanzitutto quello di Miralem Sulejmani, 19enne centrocampista che l'Heerenveen con occhio lungo ha soffiato al Partizan anticipando parecchia concorrenza. Può giocare sia al centro sia a sinistra, quest'anno ha già realizzato 4 gol diventando imprescindibile per la mediana dei frisoni. Così come indispensabile per le ambizioni di salvezza del VVV Venlo è il funambolico Nordin Amrabat. Vent'anni, origini marocchine, dotato di un'ottima tecnica di base, avrebbe solamente bisogno di un'inquadratura tattica un po' più rigorosa. Adatto per chi volesse pescare il jolly, in ogni senso. Gennaio è alle porte, dunque... goed geluk!