PRADÈ, CHIESA E IL PADRE NON HANNO MAI DATO MARGINE PER RESTARE. SUI RINNOVI...
Conferenza stampa di fine mercato in casa Fiorentina: dallo stadio Franchi prende la parola il ds Daniele Pradè. Di seguito le dichiarazioni del dirigente gigliato, nella cronaca live di FirenzeViola.it. "Abbiamo un'ottima squadra, forte e completa pur in un percorso di crescita. Abbiamo cambiato 19 elementi, con crescita importante. Siamo passati a 86 milioni di ricavi con costo del personale tecnico di 70 milioni. Per farvi capire quanto costa questa azienda, soprattutto in un periodo molto difficle. Questo per darvi dei dati, come è aumentato il monte ingaggi perché presi giocatori importanti. Abbiamo avuto 40 uscite, ma siamo partiti dai 70 dello scorso campionato e stiamo pian piano smaltendo. Sono rimasti giocatori come Saponara ma lui non dà fastidio se rimane, anche se avrà poco spazio, Eysseric e Montiel. Gli altri tra incentivi e altro siamo riusciti a fare 40 uscite. La squadra deve prendere consapevolezza, l'unica partita che non ci aspettavamo era la partita con la Samp ma io sono fiducioso, la sento una squadra nostra che andava ricostruita. Ci sentiamo a posto con la nostra coscienza"
Priorità del tecnico disattese: "Ci parlo tutti i giorni ma il centrocampo della Fiorentina è uno dei più forti, di registi ne abbiamo tre, Pulgar, Duncan e Amrabat, poi dipende come intendiamo il ruolo di regista… Centravanti? I nostri tre ce li hanno chiesti in tanti ma il mercato non ha portato a nulla. Potevo fare meglio? se me lo chiedi ti dico sì ma io sono contento dei miei, sono giovani e in due sono già andati in gol. Non ci sono stati tanti spostamenti di attaccanti, a parte Morata e Osimhen. Cavani non era proponibile, per quanto prende, idem Suarez. Io vigile? Sì, a tenere sott'occhio Dzeko ad esempio, Milik voleva restare lì, non ha detto no a noi ma al mercato"
Risolvere prima Chiesa? "Callejon lo state sottovalutando ed aveva tante richieste. Io sono felice che ci abbia scelto e aspettato".
Avete cercato l'esperienza? "L'età media è bassa, non arriviamo a 27 ma volevamo una squadra che si facesse trovare pronta nei momenti di diffiicoltà. Volevamo uomini già pronti a vittorie e sconfitte".
La squadra si è davvero migliorata e se monte ingaggi da Europa? "Sì, la squadra si è migliorata anche perché come detto abbiamo preso 19 giocatori dall'anno scorso. Siamo competitivi per me ma per voler vincere ogni partita".
Ricorrerete agli svincolati? "No, la squadra deve essere consapevole che è forte"
Operazione Chiesa vantaggiosa e fascia: "Fascia è stata un errore, stop. Sull'operazione, sì è stata vantaggiosa. Se da una parte c'è amore e dall'altra no, è una operazione ottima sia dal punto di vista tecnico che economico. Dovevamo prima rinnovare e trovare le modalità di pagamento giuste. Ci siamo tolti un peso, era diventata una telenovela. Tante volte ho detto ai Commisso che era giusto fare questa operazione, ma non c'erano i presupposti per tenerlo soprattutto perché il padre ci considerava sempre un veicolo per arrivare ad altre situazioni. A livello economico era l'unico modo per farlo e bisogna essere creativi. Solo tre grandi operazioni in serie a proprio per questo. Due club inglesi ci avevano fatte offerte ma lui voleva restare in Italia. Operazione di 60 milioni ottimi, l'unico input era cifre congrue e rinnovo come voluto da Rocco per tre anni. Abbiamo provato a trattenerlo, certo, fino all'ultimo. Se c'è un 5 per cento ci provi ma dall'altra parte non c'era neanche il 5 per cento. Le condizioni del rinnovo alla Juve? Basta una di quelle condizioni".
Doveva rientrare dagli investimenti fatti? "Dovevo valorizzarli, non rientrare. Amrabat e Kouame per esempio sono entrati ora".
Come è nata operazione Quarta? "Già lo volevamo prendere lo scorso anno e aveva prezzi troppo alti, col Covid siamo stati bravi ad aggredirli ma con il River non è mai facile. Su Quarta referenze ottime e poi consigliato da Passarella che lo vede come erede. Poi Samuel e Burdisso me ne hanno parlato in maniera duttile, da centrale o braccetto e sono convinto che farà bene".
Pezzella e Milenkovic prenderanno un esempio negativo dalla vicenda Chiesa? "Con una cifra congrua potevano andare anche loro. A Milenkovic proveremo a rinnovare il contratto. Pezzella l'unica offerta ce l'ha portata ieri sera, un prestito del Milan. Chiesa invece era una situazione ereditata, il pugno di ferro è stato usato lo scorso anno. E vi dico che se non partiva Chiesa, Callejon lo prendevamo lo stesso".
Accordo con un importante procuratore ereditato esiste ancora? "Non sono la persona giusta per rispondere, non saprei cosa dire".
C'è insoddisfazione nella piazza e se è un dolore affettivo dare Chiesa alla Juve? "Sono un professionista, era un'operazione obbligata. Dal punto di vista affettivo la famiglia Chiesa si aspettava di più da Federico, perché il presidente ragiona di pancia e di cuore ancora. Loro l'hanno accusata perché hanno sempre dato affetto. Piazza scontenta? Me lo aspettavo per l'esperienza che ho, ho avuto mercati da otto e mezzo poi con stagione sottotono e altre viceversa. Ma il nostro lavoro lo abbiamo fatto con passione ed energia, poi il campo ci darà il verdetto. Tocca a me e all'allenatore far funzionare la parte tecnica. Se c'è da correggere basterà riconoscerlo e tra otto settimane si riapre il mercato e nel caso lo rivedremo insieme".
Fiorentina forte e completa, ma senza Ribery perde identità come ha detto lei? "Senza Messi e Ronaldo Barcellona e Juve non sono le stesse, senza il campione le squadre soffrono e così anche per la Fiorentina con Ribery".
A gennaio come lo scorso anno? "Spero che non serva, ma abbiamo dimostrato che se serve ci siamo".
Valutazione di Iachini? "E' un uomo ed ha un'esperienza talmente grande che supera ogni difficoltà ed io sono quello che gli deve stare accanto. Gli ho detto che una squadra così forte non ce l'ha mai avuta e sta a lui, sta a noi".
Rebic? "Non posso rispondere, non entro in queste questioni societarie".
C'è di meglio in giro di Iachini? "Siamo contenti di Iachini e sarà lui l'allenatore del futuro ma sa bene che dipende tutto dai risultati".
Rinnovi Milenkovic e Pezzella. "Con Milenkovic ci proveremo, della situazione di Pezzella ne parleremo più avanti"
Sullo scetticismo della piazza. "La Fiorentina non è nel posto che le compete, Firenze la conosco meglio di tanti fiorentini ma perché mi piace scoprirla e conoscerla. Dobbiamo ricreare noi l'entusiasmo e quello lo porta solo la vittoria e la continuità. Per questo vogliamo diventare una squadra solida vincendo ogni partita. Noi dobbiamo essere preparati e andare in giro per il mondo a prendere i giocatori migliori. Ma Firenze è un vantaggio, per questo sono venuti Callejon e Ribery".
Sul suo contratto? "Io sono stato sempre abituato a lavorare con contratti annuali. Contento di esserci e mi piacerebbe essere il ds con il nuovo centro sportivo perché sono sicuro che porterà vantaggi e punti in più".