CATANIA, Lo strip di Plasmati non è vietato
Una vittoria non porta pace dentro il Catania. Zenga multato per la rissa con Varriale. Polemiche su Plasmati, che si è abbassato i pantaloncini durante una punizione per distrarre gli avversari. "Sicuramente un gesto antisportivo", dice Collina. Un gesto che al momento non può essere sanzionato perché non previsto dai regolamenti.
Il caso Zenga. "Sull'episodio Varriale-Zenga posso dire che è stato deprecabile, che non fa onore a nessuno dei due contendenti perché non aveva nessuna attinenza con la domenica calcistica", ammette l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco a Radio Anch'io lo Sport. "Mi dispiace che il nostro tecnico si sia lasciato andare in quel modo. Zenga sarà multato perché questo atteggiamento non fa bene a lui e neppure alla società per cui lavora. Ha dimenticato che non è più un calciatore, sta lavorando bene, ma non deve cadere in questi giochetti di prestigio".
VIDEO: IL DIVERBIO VARRIALE-ZENGA
"Silenzio stampa? A caldo l'ho pensato, ma mi sembrerebbe ingiusto verso i mezzi di informazione e nei confronti dei tifosi - ha proseguito Lo Monaco - La tentazione è stata forte ma non lo faremo". E ancora: "Come azienda siamo in un buon momento, la squadra riesce ad esprimere un discreto calcio, siamo in una situazione di classifica molto onorevole. L'allenatore deve capire che rappresenta il Catania e bisogna puntare sul buon momento della squadra e non su questioni personali che poco interessano agli altri".
Pace fatta tra Zenga e Varriale. Intanto le acque tra Zenga e Varriale sembrano essersi calmate. Il giornalista della Rai e il tecnico del Catania, si sono incontrati e stretti la mano a Coverciano, in occasione della consegna del premio "Panchina d'oro". "Con l'allenatore del Catania - ha detto Varriale - ci siamo stretti la mano e abbiamo preso il reciproco impegno a parlare, dalla prossima domenica, di calcio". "Era quello - ha poi aggiunto Varriale - che io e il direttore di RaiSport De Luca abbiamo chiesto più volte all'allenatore del Catania".
Lo schema "hard". Ma se la rissa in tv sembra ormai acqua passata, ad attirare l'attenzione sul Catania è l'audacia dello schema adottato su calcio di punizione in occasione di uno dei tre gol messi a segno da Mascara. Non solo Zenga ha fatto schierare i suoi giocatori a ridosso della barriera avversaria, ma uno di loro, Gianvito Plasmati, al momento di scattare in avanti per evitare il fuorigioco si è anche abbassato i pantaloncini nel tentativo di distrarre il portiere del Torino e ridurne ulteriormente la visuale. "Una furbata? Ci sono le regole, il buon gusto è relativo...", ha replicato alle accuse Lo Monaco. "Non risulta - ha aggiunto - che si tratti di un comportamento irregolare".
VIDEO: LO STRIP DI PLASMATI - LE FOTO
Collina. Il designatore Collina è sorpreso, nel senso che il regolamento non prevedeva fino a oggi una situazione del genere. "Il gesto è sicuramente antisportivo. Penso a quando le maschere non erano vietate. Poi un giocatore latinoamericano si presentò in campo con il volto dell'Uomo Ragno, la Fifa non la prese bene ed emanò una regola". Secondo Collina, insomma, un comportamento simile "potrebbe rappresentare una mancanza di rispetto nei confronti degli avversari e dunque passibile non solo di un richiamo arbitrale, ma anche di una sanzione da parte dei direttori di gara con i cartellini".
Il designatore arbitrale ha fatto sapere di aver comunicato agli arbitri "di prendere provvedimenti qualora ciò che ha fatto Plasmati verso il portiere del Torino si dovesse ripetere in altre situazioni future".
Casarin. Più duro l'ex designatore arbitrale Paolo Casarin. "Questa - ha detto - non è una grande genialità, quella delle mutande è di cattivo gusto, condotta antisportiva. E' avvenuto ieri e non avverrà mai più perché l'arbitro ha il potere di intervenire. E' mancanza di dignità assoluta".
Zenga. Pronta la replica di Zenga: "Dalla panchina non mi sono accorto di niente ma sicuramente alla ripresa degli allenamenti farò una chiacchierata con i miei giocatori perché voglio evitare qualsiasi tipo di richiamo ufficiale o di sanzione da cartellino per questo tipo di situazione. Credo che da parte di Plasmati non ci fosse la benché minima volontà di offendere l'avversario con quel suo atteggiamento".