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Ruolo, rendimento e fiducia: Fagioli e un pianto da interrompere per evitare l'addio

Ruolo, rendimento e fiducia: Fagioli e un pianto da interrompere per evitare l'addioFirenzeViola.it
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Oggi alle 16:00Copertina
di Pietro Lazzerini

Uno dei problemi più evidenti che sta affrontando la Fiorentina in questa stagione è sicuramente il centrocampo. Nel dettaglio, uno dei giocatori che sta rendendo meno nonostante la fiducia incondizionata della scorsa estate è Nicolò Fagioli. Il tecnico Paolo Vanoli, alla prima vera occasione utile nella partita di sabato contro la Juventus, è tornato a schierarlo come vertice basso nonostante il rendimento negativo nel corso dell'era Pioli. Lo stesso ex allenatore aveva accantonato il "progetto regia" in corso d'opera, dichiarando prima della sconfitta contro il Milan che Fagioli aveva smesso di credere in questo ruolo alle "prime difficoltà" incontrate. 

Primo tempo negativo
La partita contro la Juventus lo ha visto riprendersi le chiavi della regia, evidentemente sostenuto dal suo nuovo tecnico che lo ha preferito a Nicolussi Caviglia e a Mandragora. Il primo tempo non è stato certo da ricordare, a cominciare dall'ammonizione presa al 6' per fermare una ripartenza. In più, è sembrato sempre timoroso, poco coraggioso quando avrebbe potuto cercare la verticalizzazione o il tiro da fuori, mostrando ancora una condizione mentale tutt'altro che buona. 

La cura dell'intervallo
Nell'intervallo però, come accaduto anche per tanti compagni, la sveglia di Vanoli ha aiutato l'ex bianconero a migliorare la sua prestazione, che si è conclusa con un alta percentuale di passaggi riusciti e un voto statistico (dati Sofascore), tra i migliori in campo. Niente di straordinario, è bene sottolinearlo, ma dei timidi passi avanti per quanto riguarda il rendimento all'interno di un match complesso come quello contro la Juventus. 

L'equivoco del ruolo
Vanoli non è sembrato pienamente soddisfatto da quanto espresso da Fagioli nel corso della partita, ribadendo il concetto di maglia sudata che gli è tanto caro ma anche aggiungendo che "lui non deve piangersi addosso". È chiaro che l'allenatore si aspetti più qualità da parte di Fagioli che però, anche per ammissione dello stesso Vanoli, contro la Juve non ha giocato nel suo ruolo ideale che invece sarebbe la "mezzala di palleggio". Ora la Fiorentina fa difficoltà a tenere palla e dunque anche in questo ruolo che gli sarebbe cucito addosso è meno sfruttabile. Ma il "compitino" non può più bastare. 

Il mercato è alle porte
Anche perché, dopo mesi di rendimento insufficiente, non saranno certo prestazioni da 6 in pagella a cambiare le valutazioni sul centrocampista. Le prime voci su un possibile addio a gennaio non hanno trovato grandi conferme, ma nel caso in cui il rendimento non dovesse migliorare da qui alla fine della finestra invernale, anche le decisioni del club potrebbero cambiare. Fagioli è stato pagato circa 18 milioni, una cifra che lo rende invendibile a titolo definitivo, ma la formula del prestito serve anche per provare a rivalutare giocatori in crisi e in caso di ulteriori fallimenti tecnici, la cessione potrebbe non essere più solo una voce.  

Ripagare la fiducia di tutti
Con la fiducia mostrata nei suoi confronti dal terzo allenatore consecutivo, sta a Fagioli adesso tirare fuori qualcosa di più. Il centrocampista deve ripagare club, tecnico e compagni di squadra con prestazioni sempre più convincenti, che aiutino la Fiorentina ad uscire da questa penosa situazione di classifica. Altrimenti la pazienza mostrata nonostante tutto dall'intero ambiente viola, potrebbe bruscamente terminare e spingere il giocatore verso il cancello del Viola Park.