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Problemi in ogni reparto, mentre Kean non ha ancora inquadrato la porta. E Pisa è già uno spartiacque

Problemi in ogni reparto, mentre Kean non ha ancora inquadrato la porta. E Pisa è già uno spartiacqueFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 00:00Copertina
di Tommaso Loreto

“Nello sport, la situazione di grave disagio psicofisico e tecnico in cui viene a trovarsi un atleta nel corso di una gara o una squadra dopo una serie di sconfitte consecutive”. Tra le varie definizioni di “crisi” ci si può imbattere anche in quella appena proposta, sorta di specchio del momento che attraversa la Fiorentina e con essa il suo (nuovo) allenatore Stefano Pioli.

Aspettative diverse
D’altronde non erano queste le aspettative nutrite nel momento in cui, dopo le dimissioni di Palladino, il club viola si era affidato a Pioli. Certo, come per tutti anche per il tecnico parmigiano sarebbe stato necessario concedere un periodo d’iniziale ambientamento, ma oltre il ritardo che si sta accumulando in classifica è la confusione tattica a preoccupare di più. Orfana di un’identità chiara la Fiorentina di Pioli non pare aver né capo né coda, e nonostante i tanti esperimenti gli 0 gol segnati dagli attaccanti, o l’alternanza continua in mezzo al campo, raccontano di una difficoltà diffusa nell’impostare la manovra.

Kean a quota 0 tiri in porta
C’è un dato, sull’attacco, che allarma, e chiama in causa quel Moise Kean che dopo 4 giornate di campionato deve ancora inquadrare lo specchio della porta. Possibile che la scarsa precisione al tiro sia solo episodica, ma è chiaro come la convivenza con un’altra punta (che sia Dzeko o Piccoli) abbia ridotto l’incisività della punta diventata in fretta principale arma della scorsa stagione. Sotto questo profilo Pioli ha rimandato anche il rientro di Gudmundsson dopo il problema alla caviglia patito in nazionale, archiviando per il momento l’idea di un tridente offensivo che aveva invece portato avanti per tutto il precampionato

Esperimenti deludenti in difesa e a centrocampo
Non vanno meglio gli altri reparti, almeno considerando che la difesa ha sempre incassato gol ad eccezione dell’esordio in Conference League e della trasferta di Torino e che a centrocampo ancora si fatica a vedere una fisionomia chiara di reparto. Archiviato l’esperimento di un Fagioli regista contro il Como sono stati rilanciati Nicolussi Caviglia e Fazzini dal primo minuto, ma il secondo tempo della gara di domenica scorsa è lì a dimostrare come siano stati i mediani di Fabregas a dettare i tempi di gioco piuttosto che quelli di Pioli

Spartiacque Pisa
In uno scenario del genere, e dopo chiarimenti inevitabili come quelli che dovrebbero essere avvenuti ieri al Viola Park, la sfida di domenica a Pisa assume ancora più valore oltre quello di un derby toscano che mancava da oltre 30 anni. A prescindere da come Pioli deciderà di affrontare una trasferta delicatissima (e nella quale non ci sarà il tifo organizzato per i prezzi esorbitanti dei biglietti) urgono correttivi efficaci e progressi concreti, anche in termini di gioco. Affinché tutte le speranze di un’estate mai così ricca di conferme (e conseguenti ambizioni) non risultino vane dopo appena un mese di partite ufficiali.