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Moise e gli altri compagni di reparto, una scelta da non sbagliare

Moise e gli altri compagni di reparto, una scelta da non sbagliareFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom
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di Tommaso Loreto

Le preoccupazioni erano relative, perché qualche linea di febbre accusata a metà settimana non poteva allarmare più di tanto, ma di certo il ritorno (immediato) in gruppo di Moise Kean è una garanzia non da poco per Stefano Pioli. In avvicinamento a una sfida importante come quella al Como la titolarità del centravanti non è a rischio, e ancor prima di capire come e quanto sarà supportato saperlo in campo è un aspetto come minimo rassicurante.

In cerca del primo gol in viola
D’altronde dall’inizio della stagione Kean ha trovato la via del gol soltanto in maglia azzurra, seppure le prestazioni in maglia viola non siano state da buttare. Certo, sottoporta a Cagliari e Torino Kean non si è confermato implacabile come gli è capitato contro Estonia e Israele, ma è chiaro che la Fiorentina non può prescindere dalla sua presenza al centro dell’attacco. Fisicamente già in buone condizioni il digiuno di Kean è parso più episodico che dettato da altre problematiche, mentre è semmai sul piano della coesistenza con un’altra punta (che sia Dzeko o Piccoli) che il lavoro pare soltanto all’inizio.

Chi a sostegno?
Tra gli interrogativi della sfida di domenica ci sono perciò anche quelli legati ai compagni di reparto che Pioli sceglierà di schierare, a cominciare da quel Gudmundsson tornato ad allenarsi in pianta stabile. La candidatura dell’islandese è forte anche alla luce del forfait (precauzionale) di sabato scorso e apre nuovi scenari tattici, come l’arretramento di Fazzini sulla linea di centrocampo o il rilancio di uno tra Piccoli e Dzeko accanto alla punta. Questione di modulo e impostazione (con una o due punte) da definire entro le 18:00 di domenica, quando però non è in dubbio la caccia al primo gol stagionale in maglia viola di Kean.