MANDRAGORA, L'UNDERDOG PRONTO A RINASCERE CONTRO IL SUO PASSATO

28.12.2024 11:00 di  Jacopo Mannina   vedi letture
MANDRAGORA, L'UNDERDOG PRONTO A RINASCERE CONTRO IL SUO PASSATO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024

Tra i tanti ex pronti a prendersi la scena nel sentitissimo match tra Juventus e Fiorentina, ce n'è uno che probabilmente fa meno eco degli altri ma che potrebbe rappresentare anche il simbolo di rinascita viola proprio contro il suo passato. Nulla da togliere ai vari Kean, Vlahovic e Nico Gonzalez, sia chiaro, ma Rolando Mandragora, arrivato proprio dalla Juventus per una cifra attorno agli 8 milioni nell'estate del 2022, potrebbe rappresentare quel giocatore underdog dell'incontro tra i viola e gli eterni rivali. Ecco perché.

Il Dilemma di Palladino: Sostituire Bove e Inserire Gudmundsson
Il grande dilemma in casa viola, dopo il malore di Bove che lo terrà lontano dai campi, non è più solo quello di trovare una soluzione per sostituirlo, quanto provare ad inserire anche Gudmundsson in un'ipotetica formazione titolare. Detto che l’islandese non si trova a suo agio a fare il finto esterno sinistro (così come Beltran), Palladino sta studiando appunto un nuovo modulo con un terzo interprete a centrocampo, che vedrebbe una pedina affiancare Adlì e Cataldi e quella potrebbe essere proprio l'ex Juve.

Mandragora e il Centrocampo a Tre
Mandragora, nel corso della stagione, è stato anche schierato in un centrocampo a tre, come nel match di Bergamo, dove completò il reparto con Bove e Cataldi. Quindi, nelle sue corde ha le doti di mezzala. Sacrificare un Colpani tutt’altro che insostituibile per creare maggiore densità nel mezzo è la scelta che più si avvicinerebbe al doppio dilemma dell’assenza di Bove e dell’inserimento di Gudmundsson. In quel caso, l’islandese agirebbe con Beltran dietro l’unica punta, Kean.

L'Elemento a Sorpresa
Insomma, la sua presenza sarebbe meno di spicco, e probabilmente non avrà la stessa attenzione mediatica, ma Juventus-Fiorentina potrebbe essere ancor di più il match di Mandragora, la cui presenza in campo potrebbe migliorare, nonché far esaltare, il lavoro dei propri compagni di gioco. O forse no? Contro il Lask, infatti, è stato proprio il centrocampista nato a Napoli ad inserirsi e prendere il palco, proprio su uno spunto di Gudmundsson, per segnare. Una dote, quella dell'inserimento, che si unisce anche al saper tirare in modo eccellente da fuori area: un'arma in più per trovare la porta.