La spina nel fianco di Pradè si chiama Dodo: il rinnovo è un rebus, e il tempo non gioca a favore della Fiorentina

Nella consueta conferenza stampa di fine mercato andata in scena ieri, il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ha affrontato diversi temi caldi, tra cui anche quello legato ai rinnovi contrattuali. Tra le situazioni più delicate c’è quella di Dodo, il terzino brasiliano classe 1998, il cui contratto con il club viola scade nel 2027. Eppure, nonostante ci sia ancora margine temporale, la sensazione è che il tempo stringa. Nel momento in cui il dirigente gigliato ha parlato della situazione rinnovi, ha mostrato apertura per quanto riguarda Rolando Mandragora, spiegando che un incontro per il suo prolungamento è previsto a breve, con l’obiettivo di delineare un accordo nel più breve tempo possibile.
Tutt’altro tono, invece, quando si è parlato di Dodo. “Posso dirvi che è un giocatore che ci dà gioia e divertimento. Cercheremo in tutti i modi di rinnovare anche se i rapporti con l’agente non sono facilissimi. Loro volevano un prezzo di uscita ma non glielo abbiamo dato. Lui si sta allenando benissimo e sta dando tutto”, ha detto Pradè. Parole che riflettono una trattativa complicata, quasi in stallo, che si trascina ormai da tempo. La frizione con l'entourage del calciatore nasce probabilmente proprio da questo prezzo di uscita che non è stato dato e da altre incomprensioni temporali. Una cosa sembra chiara però: se la Fiorentina non ha fatto nessun prezzo significa che non c'è stata apertura ad una sua cessione. Nessuna svendita dei propri pezzi pregiati, almeno per ora. E la volontà di rinnovare in tutti non manca, Pradè ci proverà anche se evidentemente non sarà semplice.
Ma il rischio all’orizzonte è evidente: se la situazione non si sbloccherà entro la prossima stagione, la Fiorentina potrebbe ritrovarsi nel 2026 con un Dodo a un solo anno dalla scadenza, in una posizione contrattuale favorevole al giocatore e con un valore di mercato in discesa. Uno scenario che il club di Rocco Commisso vuole evitare, ma per farlo sarà necessario ricucire il dialogo e trovare una sintesi tra le parti. La volontà della Fiorentina di trattenere Dodo non manca, così come la fiducia nelle qualità di un giocatore che, quando è in condizione, sa offrire spinta, qualità e fantasia sulla corsia destra. Ma la partita vera, ora, si gioca fuori dal campo. E solo il tempo dirà se questa sarà una storia di fedeltà o un'altra occasione persa.
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