Fagiolino o Fagiolone? Pradè punta i riflettori su di lui: è la stagione della verità

C'è un racconto popolare inglese conosciutissimo anche da queste parti. Parla di un certo Jack e di un 'fagiolo' magico, buttato via senza pensarci troppo e diventato un'enorme pianta dall'altezza sconfinata capace di bucare le nuvole. Il paragone, non solo per il legume in questione. E ce lo suggerisce Daniele Pradè dalla conferenza stampa odierna: "Poi c'abbiamo Fagiolino…lui quest'anno deve diventare Fagiolone però". Tono romanesco dissacrante, un inciso in oltre quaranta minuti di conferenza stampa, parole posizionate lì, tra una domanda e l'altra, ricche però di significato. Perché il direttore sportivo non ha risposto direttamente alla domanda sul calciatore dal quale aspettarsi il salto di qualità. Lo ha fatto poco dopo, con il suddetto inciso.
Da Fagiolino a Fagiolone il passaggio non è breve. E Nicolò Fagioli, anni ventiquattro, ci sta provando da parecchio tempo. Tra i primi germogli di una classe d'altri tempi fuoriusciti da una pianticella che aveva rubato gli occhi a tutti - Massimiliano Allegri, pronti via, a ridosso del suo debutto tra i grandi, l'aveva paragonato a Modric - alla definitiva esplosione c'è stato di mezzo un mare burrascoso fatto anche di una pagina, quella legata al calcioscommesse, che lo ha segnato profondamente. A Firenze si è rifugiato anche per ricominciare e lasciare lontani i demoni extra-campo. Qui ha trovato piena fiducia, a parole e con i fatti - con un riscatto pesante, fatto di 13,5 milioni e 2,5 di bonus che la Fiorentina ha messo sul piatto dopo un semestre da lucie ombre -, un tecnico che ha creduto in lui come Palladino e un altro che lo ha subito messo al centro del nuovo progetto, come Stefano Pioli.
Adesso il classe 2001 è in mezzo al guado: da una parte questa evoluzione auspicata da tutti, visto che il suo talento non ha lasciato indifferente nessuno, neanche Luciano Spalletti che lo convocò a scatola chiusa all'Europeo del 2024 dopo i mesi fermo per squalifica; dall'altra il pericoloso precipizio in cui rischiano di cadere quelli come lui, estri luccicanti appassiti col tempo, la maledizione degli eterni incompiuti. C'è ancora tempo per lui, ma il tempo è adesso: Pradè ha puntato i riflettori su un ragazzo che dovrà fare uno step in più anche dal punto di vista professionale. Perché basta vedere come tocca la palla, Nicolò Fagioli ha tutto per prendersi questa Fiorentina. E diventare, finalmente, Fagiolone.
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