Dzeko, due facce tra club e Nazionale: ora Pioli ha bisogno dei suoi gol

Di Edin Dzeko a Firenze si è detto tanto, forse troppo. Che fosse un campione a fine corsa, uno da ultimi lampi di carriera. Qualcuno lo ha persino definito – con una certa superficialità – “bollito”. Eppure i numeri raccontano un'altra storia e soprattutto le circostanze di questo momento storico della Fiorentina rischiano di rimettere prepotentemente al centro della scena proprio il 38enne bosniaco. Il possibile stop di Moise Kean apre un vuoto nelle rotazioni offensive di Pioli, un vuoto che dovrà essere colmato da chi è chiamato a fare la differenza e dare peso all'attacco viola. Uno su tutti, appunto, Edin Dzeko, che al pari di Roberto Piccoli ora non potrà più permettersi di restare ai margini ma dovrà alzare il proprio rendimento al livello dei compagni.
Dualismo club-Nazionale: perché Dzeko esplode solo lontano da Firenze?
Il tema è ormai evidente: Dzeko appartiene a quel gruppo di offensivi viola – insieme a Kean e Gudmundsson – che quando tornano in patria si trasformano. Il "Cigno di Sarajevo" è uno dei casi più eclatanti. In maglia viola, Pioli gli ha concesso fin qui 271 minuti totali: un minutaggio da comprimario più che da leader, dentro al quale è arrivato un solo gol. In Nazionale è tutta un'altra storia: 253 minuti giocati da settembre ad oggi, tre reti segnate, media impressionante di un gol ogni 84 minuti. Numeri alla mano, più produttivo che mai. Alla faccia di chi lo dava per finito.
Questa sera con la Bosnia parte dalla panchina
Ma sono numeri che possono essere ritoccati. Questa sera la Bosnia giocherà in amichevole contro Malta, alle 19 a Ta' Qali. Dzeko (come Kospo) parte dalla panchina a dire il vero, ma è comunque un’altra occasione per allungare ulteriormente la sua striscia realizzativa e presentarsi a Firenze con le polveri calde. Anche perché dalle parole di oggi di Luciano Spalletti, che da Trento lo ha addirittura inserito nella sua ideale Top-11, è arrivata una carezza pesante: è il riconoscimento di chi, anche a 38 anni, continua a essere rispettato dai migliori.
Obiettivo San Siro: un ritorno da protagonista
Archiviata la parentesi internazionale, per Dzeko la vera prova del nove arriverà domenica prossima a San Siro contro il Milan. Uno stadio che conosce a menadito dagli anni in nerazzurro, un clima da “derby emotivo” che saprà accenderlo. Non è un caso: per profili come lui, le grandi notti sono ancora un richiamo irresistibile. La Fiorentina ora ha bisogno del suo peso, dei suoi gol e della sua leadership silenziosa.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
© 2025 firenzeviola.it - Tutti i diritti riservati
