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Dallo spavento di Bove allo spettro retrocessione: l'innesco di un incubo

Dallo spavento di Bove allo spettro retrocessione: l'innesco di un incuboFirenzeViola.it
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Oggi alle 13:00Copertina
di Niccolò Santi

Un anno fa esatto il mondo del calcio tremava all'idea di perdere un ragazzo del 2002 che si era accasciato improvvisamente sul campo durante Fiorentina-Inter. Edoardo Bove aveva perso i sensi richiedendo l'intervento dello staff medico in direzione Careggi. La storia è nota: oggi l'ex Roma spera addirittura di tornare a giocare. Ma da quel momento in poi inizia la salita: in tre mesi la Fiorentina passa dal secondo all'ottavo posto.

L'involuzione viola.
A marzo la svolta tattica con la difesa a tre. Un finale di stagione caratterizzato dalle polemiche e le frecciate tra il direttore sportivo e l'allenatore, fino alla contestazione della Curva Fiesole il 18 maggio per Fiorentina-Bologna. Il 27 maggio la conferenza stampa dei direttori Pradè e Ferrari. Il giorno dopo le dimissioni del tecnico Palladino. Un ambiente sfiduciato, furioso. Poi il tentativo di rilancio: la scelta di Pioli e un mercato da 30 milioni di passivo.

Dalla B alla (potenziale) B.
Le cose non cambiano, anzi peggiorano. La squadra occupa le ultime posizioni della classifica. L'1 novembre arrivano le dimissioni di Pradè. Pochi giorni dopo, ecco l'esonero di Pioli e l'ingaggio di Vanoli. Oggi lo spettro della retrocessione terrorizza i tifosi e soprattutto i calciatori, che non riescono proprio a uscire dal tunnel. Dallo spavento di Bove alla paura della Serie B: il dramma sfiorato coincide con l'inizio di un incubo crescente.