Dalla delusione al rilancio: Comuzzo cerca il riscatto a San Siro

Pietro Comuzzo non gioca titolare in questa stagione dal 13 settembre contro il Napoli, la serata forse più difficile della sua fin qui giovane carriera. Domenica sera, però, a San Siro contro il Milan potrebbe finalmente scendere in campo dal 1’. Tutto merito – o fortuna – dell’infortunio muscolare di Pongracic, che ieri al 60' ha dovuto abbandonare anzitempo la sfida tra la sua Croazia e Gibilterra. Uno stop (lieve, a quanto pare) che potrebbe spalancare al giovane difensore una porta inaspettata.
Problemi fisici e parole a vanvera
Come detto, l’inizio di stagione di Comuzzo è stato tutt’altro che semplice. Errori grossolani, prestazioni altalenanti e fiducia vacillante lo hanno relegato ai margini della squadra. Dopo il match col Napoli (dove dopo pochi minuti ha regalato agli azzurri un solare rigore) non è più partito titolare, osservando i compagni mentre lui cercava continuità e sicurezza. In Nazionale Under-21 la situazione non è stata migliore: problemi fisici accumulati in estate (un virus fortemente debilitante) lo hanno portato a rinunciare alla convocazione di settembre, mentre ottobre è passato senza che il suo nome comparisse tra i chiamati del ct Baldini, che del 2005 ha parlato di recente (e a vanvera) evocando una sua situazione fisica sconosciuta (ma in realtà il talento friulano è sempre stato bene).
Una grande occasione dopo i cortaggiamenti
Adesso, però, il destino è pronto ad offrire a Comuzzo un’opportunità enorme. Contro il Milan, non un cliente qualsiasi: la squadra (o per meglio dire, una delle squadre) che in estate lo aveva corteggiato con insistenza, senza però avvicinarsi alla cifra di 30 milioni chiesta dalla Fiorentina (a inizio agosto la linea telefonica tra Tare e Pradè era a dir poco rovente). Un’occasione che mescola pressione e stimolo ma anche la possibilità di dimostrare che la crescita di un talento non segue sempre una linea retta. San Siro è dunque pronto a diventare il palcoscenico perfetto per il rilancio di Comuzzo. Una prestazione convincente significherebbe più di un riscatto personale: sarebbe un segnale forte a Stefano Pioli (che in estate si è imposto per non cedere il difensore, contrariamente a quello che invece pensava l'area tecnica) e soprattutto, a se stesso.
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