Como, la "Disneyland" della Serie A tra credenze e realtà. La Fiorentina e Commisso non sono così distanti

Quella del Como, prossima avversaria della Fiorentina in campionato, è una realtà calcistica che dallo scorso anno è diventata protagonista in Serie A grazie ad investimenti sul mercato (205 i milioni versati nelle ultime due stagioni in campagne acquisti) e ad una proposta di gioco sul campo in grado di far divertire e allo stesso tempo portare buoni risultati grazie all'ottimo lavoro di Cesc Fabregas. Il club comasco, che dal 2019 è di proprietà dei fratelli Hartono, tra le famiglie più ricche non solo di Indonesia ma del mondo intero (secondo Forbes hanno un patrimonio complessivo di oltre 50 miliardi grazie ai lori investimenti in settori quali sigarette, e-commerce, elettronica e immobili di prestigio) dopo essere tornato nella massimo campionato italiano con due anni di anticipo rispetto ai programmi iniziali adesso sembra non voler fermare la sua espansione, con investimenti che sembrerebbero addirittura varcare i confini del campo, per mirare alla più vasta realtà della città di Como.
I (non)investimenti nella realtà di Como
Il punto però è che al momento, come rivelatoci dal collega Luca Pinotti di Lariosport.it, l'idea che i fratelli Hartono (mai presenti di persona a Como da quando hanno rilevato il club) abbiano intenzione di investire su altre infrastrutture che non siano strettamente legate al progetto stadio (che è ancora in fase embrionale) o all'ammodernamento del centro sportivo acquistato all'asta quattro anni fa, sono prive di fondamento. Nessun acquisto dunque di alberghi in vista, con la società Como che ha si l'intenzione di investire si sul turismo, ma lo vuole fare attraverso la squadra, rendendola il centro di attrazione, come successo questa estate con la Como Cup. Lo stesso presidente Mirwan Suwarso (uomo di fiducia della proprietà), in un'intervista a Calcio e Finanza, ha spiegato bene l'idea della proprietà su questo tema: "Mi piace pensare al nostro modello di business in modo simile a Disney. Il parallelismo è tra Disney e Como. Per Disney, Disneyland rappresenta la divisione dei parchi a tema; per noi, il club di calcio e l’esperienza del giorno della partita sono la nostra “divisione parchi a tema”.
Un club economicamente sostenibile
Per quanto riguarda invece l'ambito meramente sportivo l'idea è quella di avere una società sostenibile: "Fino a due anni fa era in Serie B, serviva costruire una base per affrontare la A. In futuro dovremo valorizzare i giovani e cederne alcuni, per seguire una logica di sostenibilità". Per chi dunque pensava che il Como potesse essere il nuovo Paris Saint Germain o il nuovo Manchester City d'Italia il consiglio è di guardare altrove, perché a Como l'intenzione è quella si di crescere, ma senza colpi di teatro o strappi alla regola, nonostante questi primi mercati possano far pensare diversamente. Se analizzate infatti le campagne acquisti recenti, compresa l'ultima da oltre 100 milioni, mettono in mostra come, ad esclusione di Morata e Diego Carlos, tutti i nuovi arrivati siano ragazzi attorno ai vent'anni, di buon rendimento presente ma soprattutto di prospettiva.
Il parallelismo con la Fiorentina di Commisso
Insomma al termine di questa analisi è interessante constatare come, nonostante la percezione (legata soprattutto agli investimenti degli ultimi mercati) sia diversa, non ci sia un abisso a livello progettuale e di investimenti tra la proprietà Commisso, che in sei anni di presidenza ha investito circa 474 milioni di euro, e quella Hartono, visto che per entrambe le società la volontà è quella di permettere ai propri club di poter crescere e camminare in modo sostenibile.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
© 2025 firenzeviola.it - Tutti i diritti riservati
