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Chi va e chi resta? Con Pioli servono esterni. E Barak potrebbe tornare utile

Chi va e chi resta? Con Pioli servono esterni. E Barak potrebbe tornare utileFirenzeViola.it
martedì 10 giugno 2025, 20:00Copertina
di Alessandro Di Nardo

10 giugno, o meglio, tredicesimo giorno dopo le dimissioni di Raffaele Palladino, e la panchina viola è ancora lì, vuota, in attesa di un proprietario. Il tempo scorre e anche la mini-finestra aggiuntiva di mercato prevista per il Mondiale per club si è chiusa oggi, alle 20, con quello che i vecchi maestri avrebbero chiamato un pareggio a occhiali (0 entrate, 0 uscite). Dalle prossime settimane però qualcosa dovrà iniziarsi a muovere, perché se è vero come sembra che Stefano Pioli (unico candidato forte alla panchina) potrà essere ufficializzato solo il 3 luglio prossimo, il mercato della Fiorentina non può aspettare.

Ma allora, nel frattempo, chi le prenderà le decisioni? Il rischio è di fare come quelli che prima comprano il telecomando e poi la televisione, perché a livello logico serve prima un allenatore e poi un mercato. La parola data dal tecnico emiliano ai dirigenti viola permette però a Pradè e i suoi di iniziare a intavolare le prime trattative, immaginiamo, cercando di fare un mercato a immagine e somiglianza dell'attuale allenatore dell'Al-Nassr. 

Prima di tutto servirà però valutare i presenti, il gruppo squadra intasato dai tanti (16 addirittura) rientri dai prestiti. E quindi, quali nomi, della rosa attuale, possono fare comodo alla Fiorentina di Pioli? Pensando a una Viola in versione Milan scudettato (4-2-3-1) è subito evidente come manchi qualcosa di importante, ovvero un reparto esterni alti, tutti epurati da Palladino dopo la sua svolta al 3-5-2. A ora i soli Sottil e Ikone non possono bastare. Servirà quindi un intervento deciso in questo reparto, così come a centrocampo: Pioli ha quasi sempre giocato con due mediani di sostanza (un tempo c'erano Tonali e Kessie), per questo almeno uno dei due palleggiatori, Amatucci e Bianco (di rientro alla base dopo due ottime annate  a livello personale rispettivamente con Salernitana e Monza) sembra di troppo.

Più facile che un altro giocatore che nelle prossime settimane rifarà capolino al Viola Park, Antonin Barak, possa essere riciclato: il Milan di Pioli fu grande anche grazie alla copertura che un centrocampista spostato sulla trequarti come Krunic dava a quella squadra, e in questo il ceco potrebbe essere il Krunic di Firenze. E poi... e poi tanti altri interrogativi, in avanti e non, ma un dato di fatto che lascia ben sperare. Abbiamo parlato di 4-2-3-1, sistema che Pioli ha adottato principalmente nel quadriennio a Milano e anche nei nove mesi all'Al-Nassr; ma il 59enne parmigiano è uomo di gruppo più che di modulo, maestro nell'entrare in contatto coi suoi ragazzi e nel fargli rendere al meglio, anche a costo di cambiare le sue convinzioni. Non ci saranno dogmi quindi, ma la volontà di provare a tirare fuori il meglio dal gruppo a disposizione. Con l'aiuto, necessario, del mercato.