Aggrappiamoci a Vanoli, resta solo lui. Dovrà produrre un elettroshock. Paura e condizione fisica: i punti critici
La Fiorentina è un incubo che sembra non finire mai. Ogni partita sempre peggio. Non funziona nulla: dalla società, alla squadra, passato per la panchina. Siamo all’8 novembre e in appena 3 mesi la Fiorentina è già a quota 3 allenatori: la media direbbe un tecnico al mese… Ma il bravissimo Galloppa che dobbiamo ringraziare perché ci ha messo la faccia, è stato a sedere a osservare l’ennesimo disastro in campo, per fortuna sua soltanto una volta. Ieri è stato presentato Paolo Vanoli, un grande ritorno. A Firenze ha conosciuto la felicità smisurata per un trionfo, l’ultima coppa finita nella bacheca viola (Coppa Italia 2001, suo il gol decisivo all’andata 0-1 a Parma) e anche il fondo del barile. Vanoli, infatti, era nella rosa della stagione 2001/2002, quella della retrocessione arrivata con largo anticipo grazie all’imminente fallimento del club di Vittorio Cecchi Gori. Sintetizzando il concetto: Vanoli a Firenze non si è fatto mancare nulla. E adesso, dopo 24 anni ritenta l’avventura con una strada tutta in salita perché la Fiorentina dopo 10 partite ha 4 punti e il pericolo di perdere la categoria è concreto.
Vanoli, la scialuppa di salvataggio - Stabilito che siamo stufi di commentare positivamente le prime parole dei nuovi allenatori della Fiorentina, salvo ringoiarle in fretta davanti alle prestazioni dei viola, dobbiamo dire che Vanoli ci è piaciuto. Dichiarazioni asciutte rilasciate ai canali ufficiali della società, impregnate di concretezza, umiltà, saggezza di vita vissuta da gregario, anzi come si è autodefinito da “portatore di acqua”. E’ quello di cui c’è bisogno adesso: “Voglio far capire ai calciatori dove siamo…”. Questo è l’obiettivo perché forse la squadra non ha ancora compreso che può retrocedere. E anche qualcuno a Firenze che continua a parlare di Europa. Vanoli è descritto come tecnico molto determinato, puntiglioso, duro, dai modi, se occorre, di carta vetrata. Ha lavorato con Conte e pare che i due si somiglino molto nella grammatica del lavoro. Vanoli più che un allenatore dovrà fungere da elettroshock per il gruppo. O la va o la spacca, è l’ultima speranza. Con una società così fragile alle spalle e con la tifoseria inferocita, Vanoli dovrà isolare il suo spogliatoio, creando uno stato nello stato, convincendo i viola che la salvezza sarà possibile solo attraverso una dedizione militare e un’applicazione feroce. Firenze saprà cogliere la difficoltà, come sempre è stato nella storia, e spingerà la Fiorentina verso il traguardo.
Le due grandi criticità - Vanoli dovrà risolvere i problemi più urgenti che appaiono essenzialmente due: la paura che strangola i giocatori in partita e una condizione fisica non sufficiente. Il terrore corre sul filo, già, ma come si fa ad eluderlo? La teoria è un conto, la pratica un altro, ma Vanoli dovrà riuscirci altrimenti non toglierà le gambe dalle sabbie mobili. Per quanto riguarda la condizione, va specificato che non siamo in possesso di nessun dato scientifico, ci affidiamo soltanto a ciò che vediamo. Primo: è innegabile che gli ultimi venti minuti di gara siano spesso, per non dire sempre, una montagna insormontabile per la Fiorentina. Anche a Magonza stesso copione. Per non palare dell’intensità: è una Fiorentina che non accelera, viaggia sempre con la solita marcia inserita. In più la sentenza del nuovo diesse Goretti: “Dobbiamo allenarci, allenarci, allenarci…”. Un atto di accusa nei confronti di Pioli e del suo staff? Solo una valutazione del momento? O che altro? Goretti conosce bene il calcio, non può essersi espresso a caso. Magari ci sarebbe da chiedergli, visto che lui era a contatto della squadra, perché non abbia sollevato la questione prima. Perché c’era Pradè titolare del ruolo? Senza dimenticare le indiscrezioni che sono circolate circa una richiesta, fatta a Pioli da alcuni giocatori, per poter allenarsi ancora di più perché la squadra era abituata a sostenere certi standard. Voci però, va precisato.
Testa libera e gambe che frullano. Sarebbe già il primo successo di Vanoli.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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