"Non so se conoscete la storia di Tommie Smith". Galloppa e quel video virale: l'esempio per la Fiorentina
"Non svegliatemi, perché così si sta bene". Daniele Galloppa l'ha detto sinceramente, ai microfoni di Sky Sport, cosa provava alla vigilia del suo debutto non solo alla guida di una Prima Squadra, ma anche di un match europeo. Un sogno piovutogli addosso all'improvviso, in pochi giorni dopo l'esonero di Stefano Pioli, e che realizzerà stasera conducendo la Fiorentina in Germania contro il Mainz. Neanche il tempo di elaborare il tutto che siamo già alla partita, delicata senza dubbio per la squadra viola ma occasione per l'allenatore di fare una figura migliore possibile di fronte alla società e ai tifosi. Che, dal canto loro, in queste ore hanno appoggiato e mostrato grande sostegno al tecnico ad interim. La fiducia che si respira da parte dei tifosi nei confronti dell'allenatore fino a poco fa in Primavera filtra soprattutto dai social network, pieni di messaggi di incitamento verso Galloppa che provengono da svariati post descrittivi della sua figura, del suo calcio e della sua personalità. Quest'ultima spicca da un video che è spopolato su Instagram nelle ultime ore: si tratta di un vecchio filmato in cui Galloppa, durante una riunione tecnica con la formazione Primavera, portava ai suoi ragazzi un esempio di sport ma anche di vita da seguire. "Non so se qualcuno di voi conosce la storia di Tommie Smith…", dice l'allenatore alla squadra, prima di snocciolare gli eventi che l'hanno reso celebre.
Un esempio da seguire
Tommie Smith è passato alla storia con le Olimpiadi di Città del Messico, del 1968. Un'edizione dei Giochi in cui regnavano ancora, dato il contesto sociale dell'epoca soprattutto in certi luoghi del mondo, forti problemi di razzismo che si ripercuotevano anche nel villaggio olimpico - voci di corridoio raccontano di sparatorie anche dentro quest'ultimo -. Smith, velocista classe '44 nonché primo uomo al mondo a inchiodare il cronometro dei 200 metri piani sotto i venti secondi, vince la medaglia d'oro e sceglie di salire sul podio della premiazione con un gesto che lo consegnerà alla leggenda: un pugno chiuso al cielo durante l'inno statunitense, replicato in contemporanea dal connazionale John Carlos (terzo nella corsa, medaglia di bronzo). Qualcosa di eclatante - salirono sui gradini della premiazione anche scalzi, per aggiungere un altro carico emotivo - che fece rapidamente il giro del mondo, una protesta emblematica contro la discriminazione razziale nei Paesi a stelle e strisce e altrove. I rischi che corse per la sua incolumità a seguito di quell'azione furono enormi, ma senza dubbio fecero da lezione e da veicolo potentissimo per un concetto gridato al mondo intero.
Quella carica che serve alla Fiorentina
Ecco, tornando a Mainz-Fiorentina, non siamo di certo davanti a una situazione del genere e l'episodio in questione non è inerente in alcun modo alla gara della Mewa Arena. Ma il video diffuso in rete in queste ore in cui Galloppa spronava così la squadra pullulava nei telefoni e nei dispositivi elettronici di chi tifa Fiorentina, nella speranza che il tecnico abbia trasmesso alla Prima Squadra viola anche solo un millesimo dell'audacia mostrata da Smith in quell'occasione. Perché per questa attuale Fiorentina, per la situazione che vive, il coraggio è senza dubbio un ingrediente fondamentale.
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