A tutto Corsi: "Fazzini? A gennaio l'avevamo venduto al Napoli. Viti è da Champions"

Ospite di Radio FirenzeViola nel corso della trasmissione "Palla al Centro", il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, si è espresso sui tanti calciatori passati recentemente dagli azzurri alla Fiorentina. Da Jacopo Fazzini a Mattia Viti passando per Roberto Piccoli, attaccante arrivato a Firenze dal Cagliari ma passato anche dal Castellani: "Piccoli è un giocatore importante ma soprattutto un atleta fuori categoria. Negli allenamenti normali quando giocava da noi, non andava mai in fatica: bisognava sempre fargli fare lavoro in più, aveva un motore davvero importante. È un ragazzo esemplare e ha dimostrato qualcosa ogni anno, sostenuto da una grande forza di volontà: è destinato a fare quel che fanno i centravanti più importanti".
La Fiorentina è una squadra che lavora tanto sugli italiani ed è una di quelli che ne ha di più in rosa.
"Innanzitutto complimenti alla Fiorentina e alle squadre che prestano attenzione ai nostri giocatori. Io metterei tutto alla pari nei pagamenti tra stranieri e italiani, perché ci vuole più cultura sportiva e più amore verso i nostri ragazzi. Ad esempio, uno come Fazzini starebbe bene al Como. Va benissimo alla Fiorentina, ma intendo dire che un tecnico che davvero valorizza i ragazzi come Fabregas, gli avrebbe fatto comodo".
A proposito di Fazzini, in che ruolo di esprime al meglio?
"Ha delle doti che sta tirando fuori da un anno, purtroppo la scorsa stagione venne fuori troppo tardi per farci salvare. Il problema di Jacopo era la maturazione: doveva convincersi di essere un giocatore forte. È un peccato sia maturato così tardi e non solo per noi, poteva sbocciare prima anche per se stesso".
Sul mercato, prima di cederlo alla Fiorentina, aveva avuto altre richieste?
"Per noi è stata una pagina dolorosa, farei a meno di parlarne: a metà anno l'avevamo venduto al Napoli mentre lui voleva andare alla Lazio, poi si fece male nel riscaldamento dell'ultima partita di gennaio e l'affare saltò".
Invece di Viti che ne pensa?
"Per noi è come un nipote, lo abbiamo visto crescere. Potrebbe giocare la Champions, ma non ha questa consapevolezza dentro di sé: se lo scomponi, è un giocatore che non ha difetti né fisici né tecnici, ma non ha la percezione del giocatore importante che è. Come se non ci credesse, deve lavorare su questo".
Si è fatto un po' in disparte Parisi. Come analizza la sua parabola in maglia viola?
"Mi addolora vederlo come un calciatore che rimane sulla sufficienza. L'ho detto più volte anche a Pradè, perché uno come Parisi che gioca solo "da sei", è un problema. Per lui e per la Fiorentina. A Daniele (Pradè, ndr) ho espresso un parere più volte: posso solo dire che spero che lo aiutino".
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